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Politica
Governo, Di Maio a Salvini: "Savona al governo ma non al Tesoro"
Foto LaPresse

"Troviamo una persona della stessa caratura dell'eccellente professor Savona" per il Tesoro con "lui che resta nella squadra di governo in un'altra posizione". Poco prima delle 19 arriva la di Luigi Di Maio, in diretta Facebook. Una presa di posizione studiato per provare a far ripartire il governo gialloverde. "Lo possiamo fare ancora il governo del cambiamento? Non dipende da noi ma dall'altra forza politica che ha fatto con noi il contratto. M5s ci sta e come Movimento chiederemo di far richiamare Conte al Quirinale. E' una grande occasione", ha aggiunto il leader pentestellato.

Il Quirinale valuta "con grande attenzione" la proposta, avanzata dal leader M5s Luigi Di Maio, di un governo politico in cui Paolo Savona sia spostato dall'Economia ad un altro ministero. E' quanto si apprende da fonti del Colle.

LA RISPOSTA UFFICIALE DI SALVINI A DI MAIO - "Vedremo nelle prossime ore, per carita' ci ragioniamo, valuteremo". Lo dice il segretario della Lega, Matteo Salvini, nel corso di un comizio a Imperia, riferendosi alla possibilita' di far partire il governo politico con il M5s dopo la proposta di Di Maio di cambiare il ministro dell'Economia. "Mi domando perche' non puo' fare il ministro in Italia uno che non sta simpatico ai tedeschi. Ma dobbiamo avere il permesso della Merkel per fare il ministro in Italia?", dice Matteo Salvini, nel corso di un comizio a Imperia. "Cosa faccio, faccio partire un governo se c'e' il permesso dello spread e della Merkel? Per carita', valuteremo, ci ragioniamo. Ma come Lega abbiamo fatto molti passi di responsabilita'. Noi non siamo in vendita per qualche ministero", dice Salvini. Il leader della Lega aggiunge: "Il governo deve essere libero di difendere gli interessi degli italiani. Un governo col guinzaglio no".

Fuorionda Salvini al telefono: ''Se va bene Di Maio va bene anche a me''. IL VIDEO

 


Sergio Mattarella ha visto nel pomeriggio Luigi Di Maio e in seguito il presidente incaricato Carlo Cottarelli, che era già stato al Colle in mattinata. Faccia a faccia definiti "informali". E fonti del Quirinale fanno sapere che non ci sono più problemi per la lista dei ministri, lista che ha anche avuto l'ok del presidente. Ma Cottarelli e Mattarella hanno deciso di non forzare sui tempi nell'ipotesi di un eventuale governo politico. Quindi la situazione resta aperta. Di sicuro Cottarelli non tornerà in giornata a sciogliere la riserva.

Il primo ad essere stato ricevuto, nel pomeriggio, è stato Luigi Di Maio. Già ieri il leader 5Stelle aveva archiviato l'impeachment contro il Colle e rilanciato la proposta di ripartire da dove tutto si era interrotto, ovvero dal governo di Giuseppe Conte (rinunciando a Savona). Ma da Matteo Salvini stamattina è arrivata una sostanziale chiusura: "Di Maio riapre? Non siamo al mercato, al voto anche subito".

Nel caso cui non dovesse riprendere quota il governo gialloverde, spunta l'ipotesi di un esecutivo della non sfiducia. Fonti del Carroccio hanno chiarito: "Non ostacoleremo soluzioni rapide per affrontare le emergenze ma ridiamo la parola agli italiani il prima possibile". Dunque una non-sfiducia a Cottarelli che porti il Paese al voto a settembre-ottobre. Possibilità che si intravede nelle parole del numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti: "C'è Cottarelli che sta tentando di fare il governo. Se i voti non ce li ha, dovremo studiare un percorso ordinato verso elezioni il prima possibile".

Si tratterebbe cioè di astenersi, tutti, nel voto di fiducia all'ex commissario alla spending review, che potrebbe dunque partire come governo in carica, anche se con una sola decina di sì in Parlamento, e si impegnerebbe a mettere a punto una manovra snella per far poi svolgere elezioni anticipate in autunno. Ma i 5Stelle hanno detto ancora no a un governo Cottarelli di tipo elettorale (con la formula della non sfiducia). A ribadirlo è lo stesso Di Maio: "Non sfiducia tecnica è una pratica da Prima Repubblica. O governo politico o voto".

Salvini stamattina si è rivolto al capo dello Stato: "Noi abbiamo provato a fare un governo, ma a Mattarella non va mai bene - dice parlando con i commercianti al mercato di Pisa, dove aveva in programma un evento elettorale - Non può dire no a quel ministro (Paolo Savona, ndr) perché è critico con l'Europa. Allora che cosa andiamo a fare? Allora ti arrendi. Il presidente ci spieghi come si esce dall'impasse". E conclude: "Al voto prima possibile, ma non a fine luglio". Poi annuncia: "La Lega domenica sarà in tutte le piazze italiane per chiedere l'elezione diretta del presidente della Repubblica, tanto fa quello che vuole lo stesso e allora tanto vale che lo eleggano i cittadini".  Nel pomeriggio a Sarzana (La Spezia) insiste: "Si beccano il programma e la squadra che abbiamo già presentato oppure facciano altro e ci facciano votare". Insomma, nessun passo indietro su Savona. Una posizione che irrita i Cinquestelle: "Stupisce che Paolo Savona, persona di grande spessore culturale e sensibilità politica, non abbia ancora maturato la decisione di fare un passo indietro", dice la parlamentare Laura Castelli, che è entrata anche nel totoministri del governo pentaleghista. Savona sarà disposto al passo indietro? Salvini rinuncerà al "suo" ministro dell'Economia? Per ora il leader leghista dice: "La pazienza è quasi finita. Sono pronto a fare da solo".

Intanto il premier incaricato Carlo Cottarelli è salito di prima mattina al Quirinale per un incontro informale con Sergio Mattarella. Poi, senza rilasciare dichiarazioni, è tornato al lavoro alla Camera (dove ha una stanza a disposizione). Dall'entourage del premier incaricato: "Durante l'attività del Presidente del Consiglio incaricato per la formazione del nuovo Governo sono emerse nuove possibilità per la nascita di un Governo politico. Questa circostanza, anche di fronte alle tensioni sui mercati, lo ha indotto - d'intesa con il Presidente della Repubblica - ad attendere gli eventuali sviluppi".

Mentre va avanti la trattativa, sui mercati si vive una giornata meno drammatica di quella di ieri. Persino gli Usa ci stanno monitorando. "Stiamo tenendo d'occhio l'Italia molto da vicino" ha detto la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders ai giornalisti a bordo dell'Air Force One. Mentre il portavoce della Commissione Ue fa sapere che "il presidente Juncker ribadisce la sua fiducia nell'Italia e in Mattarella".

L'imperativo è fare presto, anche perché l'agenda italiana è fitta di impegni internazionali. L'8 giugno è in programma il G7 in Canada, il 10 giugno è la volta delle elezioni amministrative in 783 comuni, di cui 21 capoluogo di provincia e uno anche capoluogo di Regione (Ancona). Il 28 giugno ci sarà il Consiglio europeo e l'11 luglio il vertice Nato.

Anche dalla Conferenza episcopale italiana arriva un appello alla concordia e al dialogo. "Questo è il tempo grave della responsabilità. Mai come oggi c'è bisogno di rispettare la volontà popolare, che si è espressa liberamente il 4 marzo, e tutte le istituzioni civili, dalla più elevata, il Capo dello Stato, alla più rappresentativa, il Parlamento", scrive su Avvenire il cardinale Gualtiero Bassetti presidente della Cei. Nel pomeriggio la versione online dell'Osservatore romano, il giornale del Vaticano, pubblica un'intervento: "Scenario sempre più confuso".

Dopo la rinuncia dei cinquestelle a procedere con la messa in stato d'accusa del presidente della Repubblica, il capo della polizia Franco Gabrielli assicura che "non c'è nessun innalzamento, nessuna preoccupazione di piazze più o meno effervescenti" in occasione delle manifestazioni del 2 giugno. Il presidente della Camera Roberto Fico fa sapere che non parteciperà alla manifestazione M5s del 2 giugno alla Bocca della Verità.

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