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Politica
Governo, Di Maio, basta velate minacce Berlusconi a Salvini

Governo, Di Maio al Pd: "Vogliamo contratto al rialzo"

"Potevamo fare anche noi come la Lega gli interessi di parte, e continuare a dire che le cose andavano male ma io non vedo l'ora di mettermi al lavoro". Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, al termine del secondo giro di consultazioni con il presidente Fico.  "Stiamo cercando un contratto di governo al rialzo, non al ribasso". "Se si torna al voto io sono convinto che il Movimento 5 stelle ne uscira' rafforzato". "Non ci sono alleanze tra le forze politiche, e' la terza Repubblica: cerchiamo di mettere al centro le questioni irrisolte. Abbiamo il 32%, non siamo autonomi" ma se non dovesse andare in porto il confronto con il Pd e quindi "se si riescono a fare cose bene" altrimenti" "si torna al voto".

Governo, Di Maio, basta velate minacce Berlusconi a Salvini

"Fa specie che Berlusconi stia continuando a mandare velate minacce a Salvini e alla Lega tramite le su tv qualora decidesse di sganciarsi". Lo ha detto Luigi Di Maio al termine del colloquio con Roberto Fico a Montecitorio.

Governo, Di Maio, è ora mettere mano a conflitto interessi

"E' arrivato il momento di mettere mano al conflitto di interessi in Italia, e' il momento di dire che un politico non puo' possedere mezzi di informazione". Lo ha detto Luigi Di Maio al termine del nuovo giro di consultazioni. Per il capo politico dei 5 stelle, "dobbiamo ambire a che in Italia l'informazione sia il piu' libera possibile ed e' chiaro che dobbiamo fare qualcosa sulla governance Rai e sulle tv private"

Governo, Martina prende tempo: "Il 3 maggio Direzione del Pd"

Secondo giro di consultazioni del presidente della Camera Roberto Fico. Negli ultimi tre giorni i vertici del M5S e quelli del Pd hanno dovuto far fronte ai reciproci malumori interni.

"Abbiamo deciso di convocare la Direzione nazionale del Pd il 3 maggio prossimo per decidere se e come accedere a questo confronto da comunità collettiva. Insieme discutiamo e poi insieme lavoriamo". Il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, dopo l’incontro con il presidente della Camera Roberto Fico, chiede tempo. Il Pd, spiega Martina, riconosce il "passo" del M5S di chiudere il confronto con la Lega, ma "al tempo stesso non nascondiamo le differenze tra noi, è giusto dirlo per serietà e responsabilità".

Breve riunione dei vertici del Pd prima dell'incontro con Fico a Montecitorio. Un'ora prima di essere ricevuti dal presidente della Camera per il secondo giro di consultazioni, Maurizio Martina ha fatto il punto della situazione con Matteo Orfini, Andrea Marcucci e Graziano Delrio.

Dopo l'incontro con i dem, Fico riceverà il capo politico del suo Movimento, Luigi Di Maio, alle 13. E qui ad essere centrale sarà il fattore tempo. I Cinque Stelle potrebbero chiedere a Mattarella di allungare il mandato esplorativo affidato al presidete della Camera per poter permettere al Pd di affrontare tutti i passaggi interni che consentano di arrivare a una decisione. Tempo che i Cinque Stelle potrebbero utilizzare per una sorta di sondaggio lampo tra gli elettori che consenta di valutare, senza l'approssimazione fornita dalle reazioni social, l'indice di gradimento di un accordo di governo con gli ex avversari.

Un percorso che però potrebbe essere complicato proprio dai trascorsi tra i due partiti. Le critiche maggiori arrivano da una parte cospicua di dirigenti del Pd. L'ultimo a inntervenire in ordine di tempo è il ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda. Che a Circo Massimo, la trasmissine condotta da Massimo Giannini su Radio Capital, dice: "Ci separano distanze siderali dal Movimento. Va bene il dialogo, è l'essenza della politica. Ma guai a fare un accordo".

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fico pd





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