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Politica
Governo Draghi, la mossa del cavallo l'ha fatta Matteo Salvini

Il governo giallorosso ha fatto gli scatoloni e nessuno lo rimpiangerà.

I ministri che lo hanno guidato durante l’anno della pandemia sono saliti per l’ultima volta sulle grigie macchine ministeriali e hanno tolto il disturbo.

De Micheli, Azzolina, Casalino, Di Maio, sono fra i primi nomi che salgono alla mente come esempi di donne e  uomini di buona volontà che ci hanno provato ma senza risultati a causa di una limitata esperienza politica e con poca esperienza professionale. Pur nell’obiettiva difficoltà ed unicità dell’anno del Covid-19 il disastro nella sanità, nella scuola, nei trasporti e le figuracce dell’Italia all’estero, in particolare con Libia ed Egitto, rimarranno nella storia dei governi italiani ma non certo come modelli di eccellenza. A detta di molti un totale fallimento.

E il leader di questo ex Governo e forse prossimo leader del mondo grillino, l’uomo della pochette, il professore Giuseppe Conte, campione di stile e sobrietà ma anche di sostanziale lievità d’azione, ha cominciato a vedere calare velocemente il suo livello di notorietà. Sono bastati pochi giorni di assenza dai media e dalle reti televisive per vedere la curva di notorietà muoversi verso il basso.L’arrivo di Mario Draghi e l’ultima conferenza stampa, con il banchetto da gioco delle tre carte fuori dalla portineria del palazzo a Roma, gli hanno dato il colpo di grazia.

Adesso che succederà? Ci vorrebbe la palla di vetro anche se tutto sembrava risolto con l’arrivo del super banchiere e con l’appello accorato di Mattarella che ha chiesto a tutti i partiti di fare parte del nuovo governo del presidente per superare l’emergenza.

Un messaggio che però, per i partiti della maggioranza, sembrava escludere la partecipazione di quasi tutta l’opposizione. Per il Pd, M5S e Leu l’idea era semplicemente quella di cambiare il manovratore ma non l’ordine dei fattori. Ci hanno sperato fino a ieri quando Matteo Salvini è ritornato prepotentemente e sorprendentemente sulla scena politica con un colpo d’ala.   

Dopo aver subito, un paio di anni fa, la mossa del cavallo da parte di Matteo Renzi , Matteo Salvini ha utilizzato la stessa  mossa dando l’ok a Draghi senza condizioni. Questa adesione ha spiazzato e imbarazzato oltre misura il PD e provocato convulsioni tra i grillini, incapaci di gestire la tattica politica e, al momento, senza una credibile catena di comando.

Salvini, nell’incontro con Draghi, ha messo sul tappeto il peso della Lega, delle 15 regioni amministrate dal centrodestra, dell’appoggio diretto di Forza Italia e dell’astensione ‘concordata ‘ con FDI.

Certo perchè Giorgia Meloni , frenata dalla sua coerenza, non ha bene inteso che entrando nel Governo con tutto  il Centrodestra, non solo accoglierebbe l’appello del Presidente Mattarella, ma toglierebbe ossigeno sia ai grillini che al PD.

A questo punto non ci sarebbe più la mossa del cavallo ma un vero e proprio scacco matto al Centrosinistra.

Ma forse è solo fantapolitica. Forse….       

 

 

 

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