Governo, i renziani gelano LeU. Si apre il fronte art. 18 e Jobs Act - Affaritaliani.it

Politica

Governo, i renziani gelano LeU. Si apre il fronte art. 18 e Jobs Act

Alberto Maggi

Rosato (Italia Viva) ad Affaritaliani.it: "Non perdiamo tempo con vecchie battaglie ideologiche"

"Abbiamo problemi seri che riguardano la competitività del sistema Paese, lo sblocco di 120 miliardi di investimenti fermi, la semplificazione di procedure e adempimenti per imprese e cittadini. Spero ci si concentri su questo e non su vecchie battaglie ideologiche". Con queste parole il coordinatore nazionale di Italia Viva Ettore Rosato, intervistato da Affaritaliani.it, commenta l'intervista del ministro della Salute Roberto Speranza, esponente di spicco di Liberi e Uguali, con la quale chiede di ripristinare l'articolo 18 e di rivedere il Jobs Act.

LE PAROLE DEL MINISTRO ROBERTO SPERANZA (LEU) - "Serve una profonda revisione del Jobs act", "Renzi chiede di rivedere reddito e Quota 100 e i 5 Stelle non sono contenti. Io chiedo di rivedere il Jobs act. Non siamo un governo monocolore. Lo sostiene il ministro della Salute, Roberto Speranza, in una intervista al Corriere della Sera". E aggiunge: "AI tavolo della verifica dovremo trovare il coraggio di correggere radicalmente gli errori commessi sul mercato del lavoro - replica l'esponente Leu -. L'idea che comprimere i diritti dei lavoratori aiuti il Paese a crescere è sbagliata e dobbiamo dirlo, definitivamente", "chiederemo garanzie a partire dalla disciplina sui licenziamenti collettivi, su cui i giudici di Milano e Napoli hanno già rinviato alla Corte di Giustizia europea".

M5S e Pd ci stanno? "Se per il Pd il lavoro è al primo posto, concorderà che per far ripartire l'Italia servono più diritti, non meno. Come leve per combattere le diseguaglianze chiederemo anche di investire su scuola e università e di ragionare di economia circolare ed energie rinnovabili. Sarà poi fondamentale continuare il lavoro importante che abbiamo avviato nel comparto salute. Rivendico quel che abbiamo fatto in questa manovra, a cominciare dall'abolizione dei superticket. Due miliardi in più sul fondo sanitario e due su edilizia e ammodernamento tecnologico e poi nuove regole sul personale. Abbiamo approvato il patto per la salute con le Regioni, un documento strategico che non si approvava dal 2014".