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Politica
Governo, i verdiniani di Ala: non vogliamo viceministri e sottosegretari

"Abbiamo deciso all'unanimità e infatti alla Camera i nostri deputati non hanno votato la fiducia e siamo intenzionati a non votare la fiducia nemmeno domani mattina al Senato". Il senatore del gruppo Ala Vincenzo D'Anna spiega ad Affaritaliani.it che cosa è accaduto esattamente con l'esclusione dei verdiniani dal governo Gentiloni. "Si trattava del riconoscimento di un ruolo, di una funzione e di una pari dignità. Questo non è avvenuto con il diniego a farci partecipare al consiglio dei ministri. Si potevano accontentare più persone con i posti di sottogoverno. Sarebbe stato più praticabile, conveniente e comoda l'idea di accontentarsi di vice-ministri e di sottosegretari, ma sarebbe venuta meno la proposizione principale e quindi bene ha fatto la nostra delegazione a non accontentarsi di questa manciata e di questo contentino, seppur sostanzioso", spiega D'Anna.

Poi l'annuncio: "Non accetteremo nella maniera più assoluta posti di vice-ministri o sottosegretari nel governo Gentiloni. Chiedevamo almeno un ministro, cioè di essere partecipe ai lavori del Consiglio dei ministri". Un posto per Enrico Zanetti era la vostra richiesta... "Esatto, poi se ci avessero dato la scuola c'era da proporre Marcello Pera. E comunque c'erano tanti bei nomi da proporre da parte di Ala di levatura significativamente più alta di molti dei ministri poi nominati da Gentiloni". Ad esempio? "Esempi non se ne fanno. Credo che molti ministri nominati non abbiano nulla in più da vantare rispetto a Pera o allo stesso Zanetti, che - sottolinea D'Anna - è stato un ottimo viceministro dell'Economia che si è intestato e ha vinto la battaglia della rottamazione di Equitalia e delle cartelle. Non è stato lì a fare guai insomma".

Ma quale ministero avrebbe dovuto occupare Zanetti? "L'agenzia Ansa aveva battuto la prima lista dei ministri con il suo nome e pare che gli fossero state assegnate le Politiche Agricole". Ma chi non vi ha voluto al governo? Il Quirinale "Non credo che il presidente della Repubblica si occupasse di questi particolari, né la nostra delegazione ha percepito da parte del Capo dello Stato perplessità nei nostri riguardi. Anzi, tutt'altro. Credo che alla fine la decisione sia spettata a Gentiloni o a chi gli ha fatto credere che potesse sopravvivere al Senato anche senza i nostri voti". Quindi Franceschini... "Non lo so chi è stato a dirglielo, tutto è possibile. Con le illazioni tutto è possibile". Ma non è stato Matteo Renzi a farvi fuori... "Diciamo che Renzi si è un poco addormentato... Si è tirato fuori dalla questione e ha ritenuto che non fosse affar suo".

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governo gentiloni verdini





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