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Politica
Governo,il signor Zampetti, chi era costui? Cosa c'è dietro l'attacco di Dibba
Foto LaPresse

 

 

IL POST SU FB DI ALESSANDRO DI BATTISTA -

#VoglioIlGovernoDelCambiamento

Il Presidente Mattarella ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica ovvero ai cittadini ai quali appartiene la sovranità. Per settimane, in una fase delicatissima dal punto di vista istituzionale, ha ricordato ai partiti politici le loro responsabilità. Per giorni ha insistito sull'urgenza di formare un governo nella pienezza delle sue funzioni. Ebbene, finalmente, una maggioranza si è formata, una maggioranza che piaccia o non piaccia al Presidente Mattarella o al suo più stretto consigliere, rappresenta la maggior parte degli italiani. Sono gli italiani ad avere diritto ad un governo forte, un governo capace di intervenire, se necessario con la dovuta durezza, per ristabilire giustizia sociale. Un governo capace soprattutto di ristabilire un principio sacrosanto in democrazia: il primato della politica sulla finanza. Mi rendo conto che ristabilire questo principio possa far paura a qualcuno ma non dovrebbe intimorire chi ha l'onore di rappresentare l'unità nazionale. Il Presidente della Repubblica non è un notaio delle forze politiche ma neppure l'avvocato difensore di chi si oppone al cambiamento. Anche perché si tratterebbe di una causa persa, meglio non difenderla.

P.S. Invito tutti i cittadini a farsi sentire. Usiamo la rete, facciamo foto, video. È in gioco il futuro del Paese #VoglioIlGovernoDelCambiamento

Ugo Zampetti? Chi era costui? Sconosciuto ai più, omino dai capelli bianchi che compare sempre nelle immagini televisive quirinalizie intorno o dietro al Presidente Sergio Mattarella, è finito nell'occhio del ciclone. Burocrate di lungo corso e grand commis, è stato infatti chiamato in causa con virulenza di buon mattino da un post di Alessandro Di Battista, il grillo parlante del M5S. La convocazione di Giuseppe Conte al Quirinale alla fine è arrivata, magari proprio in seguito alla sferzata di Dibba. Ma parallelamente si è aperto il caso del dottor Zampetti. Ciò che ha colpito dell'affondo di Di Battista, oltre all'attacco diretto a Mattarella con larvati cenni all'impeachement, è proprio il passaggio dedicato al segretario generale della presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, messo sullo stesso piano di Sergio Mattarella. "Finalmente, una maggioranza si è formata, una maggioranza che piaccia o non piaccia al Presidente Mattarella o al suo più stretto consigliere, rappresenta la maggior parte degli italiani", ha scritto l'ex parlamentare dei 5 Stelle. Ma qual è allora il vero potere di Zampetti? E' lui l'eminenza grigia capace di condizionare il Capo dello Stato? Dipendono dunque da lui le lungaggini e le indecisioni manifestatesi in queste settimane e in questi giorni sugli incarichi, sulla scelta del premier e sulle consultazioni? E ancora, che cosa ha indotto il M5S ad affidare a Di Battista il compito di sferrare un così pesante attacco che, forse, ha fugato gli ultimi dubbi di un Quirinale che procedeva a passo di lumaca tanto da far dire alle quirinaliste della tv che per l'incarico i tempi sarebbero stati ancora lunghi?

ECCO CHI E' UGO ZAMPETTI - Nato a Roma il 23 dicembre 1949 è stato segretario generale della Camera dei Deputati dall'11 novembre 1999 fino al 31 dicembre 2014 ed è segretario generale della Presidenza della Repubblica dal 17 febbraio 2015. Il braccio destro di Mattarella si laureò in Giurisprudenza nel 1973 all'Università di Roma "La Sapienza" con una tesi di diritto costituzionale. Suo relatore fu il professor Leopoldo Elia, con il quale Zampetti collaborerà dopo la laurea. È inoltre autore di diverse pubblicazioni e contributi sul procedimento legislativo, il diritto parlamentare e le funzioni delle burocrazie parlamentari.

Nel 1976 è stato assunto alla Camera dei deputati e, dopo una prima esperienza nel servizio resoconti parlamentari, nel 1979 viene nominato segretario della VII commissione (istruzione e belle arti). Dal 1982 al 1990 è stato segretario della I commissione (affari costituzionali). Dal 1990 al 1991 ha svolto l'incarico di capo dell'Ufficio ricerche e documentazione istituzionale del Servizio studi. Dal 1991 al 1994 è stato capo dell'Ufficio della segreteria generale per il controllo amministrativo. Successivamente, dopo una periodo alla direzione dell'Ufficio programmazione e coordinamento legislativo, nel settembre del 1995, è nominato capo del servizio assemblea.

L'11 novembre 1999 è nominato segretario generale della Camera dei deputati, collaborando con gli uffici di presidenza presieduti da Luciano Violante, Pier Ferdinando Casini, Fausto Bertinotti, Gianfranco Fini e Laura Boldrini nelle rispettive legislature. In veste di segretario generale ha promosso, a partire dal 2000, la riorganizzazione delle strutture amministrative della Camera, cercando di integrare diverse strutture e di creare occasioni di cooperazione con le istituzioni e i cittadini. Come segretario generale è stato a capo del personale e aveva l'incarico di rappresentante legale della Camera. Percepiva uno stipendio di 478.000 euro lordi all'anno, più un'indennità netta mensile di 662,02 euro. Nel dicembre 2014 lascia l'incarico di segretario generale della Camera dei deputati avendo raggiunto i 65 anni di età.

Il 16 febbraio 2015 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avvia le procedure per la nomina di Zampetti a segretario generale della presidenza della Repubblica in sostituzione di Donato Marra. L'incarico di Zampetti è previsto senza compensi.

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