Governo Lega-M5S, Salvini e Di Maio non possono più tornare indietro
Salvini dimentichi il riabilitato Cavaliere
Grande lavoro sui programmi delle due delegazioni di M5S e Lega, poche dichiarazioni dei due leader, tante ‘ ufate' da parte di chi dovrà trovarsi all’opposizione e un’unica certezza : adesso Matteo Salvini e Luigi Di Maio non possono più tornare indietro, il Governo a guida pentaleghista deve essere fatto.
Sarebbe a questo punto impossibile spiegare agli elettori che, davanti all’ultimo miglio, si fa una marcia indietro. Nessun italiano potrebbe perdonare una simile dimostrazione di incapacità, quasi un tradimento.
Governo 2018. Salvini non ascolti Berlusconi
Peggio ancora, e questo soprattutto per Salvini, se seguisse i consigli del redivivo (politicamente) Silvio Berlusconi, liberato e riabilitato dai gioghi della Legge Severino.
Credendosi immortale, non solo dal punto di vista naturale ( e l’augurio che possa mantenersi, su questo versante, più a lungo possibile), il Cavaliere si crede altrettanto eterno sulla scena politica.
Governo 2018. Le azioni di disturbo del Cavaliere
E un secondo dopo la notizia della sua ‘verginità politica’ ritrovata ha cominciato a lanciare messaggi di disturbo ai due leader.
Invece di stare sereno alla finestra e lasciare con intelligenza che i due portino a termine il lavoro e presentino la proposta di nuovo Governo, Berlusconi sembra volere di nuovo la scena anche sacrificando l’ipotesi di un nuovo Governo.
Ecco per Salvini un consiglio :una cosa è la lealtà, l’altra sarebbe l’ingenuità.
Si tiri dritto, derubricando qualsiasi suggerimento venga dal Cavaliere ( del tipo 'sfasciamo tutto e ritorniamo al voto così da vincere a mani basse’).
Governo 2108. Leale ma non ingenuo
La forza di Matteo Salvini è stata quella di aver dimostrato lealtà, coerenza ma pure attributi nel muoversi in questi difficili due mesi. Ora un rammollimento sarebbe visto da tutti come una grande sconfitta.
Si lasci da parte ‘il vecchio che avanza’ e si dia dimostrazione di saper fare quello per cui si è ricevuto il voto dagli elettori.
Solo questo chiedono gli italiani a Di Maio e a Salvini.
A questo punto non c’è spazio alcuno per la delusione.