Governo M5S-Lega. La resistenza delle vecchie elite contro la nuova era
Nuovo Governo: una linea del Piave dei vecchi poteri contro il volere del popolo
Niente, nonostante la linea del Piave, ultimo baluardo della resistenza delle vecchie elite, stia lentamente ma inesorabilmente cedendo terreno a qualcosa di nuovo, i vecchi centri di potere continuano a resistere, ma senza speranza.
E così si buttano in campo ormai le ultime cartucce.
Si va a ricercare quante volte il giovane premier designato non ha pagato le multe in gioventu', si insinuano dubbi su una prestigiosa carriera di professore universitario, si manifesta disagio perché Giuseppe Conte non ha lo stesso brand dell’altro Conte, quello che allena.
‘Sarà un inutile fantoccio in mano a due generali’ è il commento più simpatico che si è sentito in queste giornate.
Governo M5S-Lega. La linea del Piave del vecchio non si rassegna a cedere
Tanti sono gli aspetti inquietanti che sono usciti in questa fase contrastata di cambio epocale e ringiovanimento della politica italiana ma due saltano all’occhio più di altri: un vecchio modo di interpretare la politica e il tema della scelta del nuovo ministro dell’economia.
Tutti, ma praticamente tutti i commentatori che ‘ballano’ ogni giorno nelle trasmissioni ( e non si capisce se lo facciano di mestiere poiché sono sempre gli stessi che vagolano da un canale all’altro) rappresentano per la maggior parte i partiti che non sono stati votati degli italiani a questo giro.
Invece di pensare davvero a fare un’opposizione costruttiva e difendere l’idea di un Governo democraticamente eletto, non fanno altro che lanciare ‘bombe sporche’ di fatto presentando i nuovi, il paese nella sua interezza come un’accozzaglia di impreparati ed irresponsabili. Nessuno, ma proprio nessuno prova a dare un’apertura di credito, immaginando che per una volta, dopo 70 anni di Governi che ne hanno fatte tante non si possa sperare ad un Governo che finalmente faccia con trasparenza gli interessi degli italiani.
Governo M5S-Lega. Ripensare a posizionare meglio l'Italia
Di ripensare al lavoro, al rapporto con l’Europa, ad un nuovo approccio sui migranti, alla difesa degli italiani nemmeno una parola. Pare che, per la vecchia elite, una crescita del debito pubblico di 300 miliardi negli ultimi 5 anni e una considerazione sull’Italia pari a zero in Europa, l’Italia siano ormai note di merito e non un qualcosa che sarebbe utile provare a cambiare.
Un conto è il giusto equilibrio trasmesso dal Presidente Sergio Mattarella, altra cosa è sparare ad alzo zero difendendo un vecchio modo di fare politica. Un vecchio modus operandi che ha fatto si che l’Italia sia arrivata al punto dove è arrivata.
Per quanto riguarda il Ministro dell’Economia un modesto suggerimento.
Indiscusse sono le capacità di un super professionista come Paolo Savona, unico suo neo è rappresentato dall’età.
Un incarico così gravoso non lo si può’ affidare ad una persona di 82 anni.
Non è possibile pensare che non esista una valida alternativa più giovane nel mondo economico italiano.
Ed allora in questo ultimo miglio necessario ad arrivare a far partire il Governo si pensi, ed è un appello soprattutto ai due leader che hanno fatto sforzi titanici di sintesi, al bene del paese.
E con questo obiettivo non si vada a sfasciare tutto per un uomo solo.
Nella certezza che esiste un’alternativa a tutto.