Governo M5S-Lega, lettera aperta a Giorgia Meloni
Un'entrata al governo di Giorgia Meloni determinerebbe il superamento dell'epoca berlusconiana
Gentile Giorgia Meloni,
si sta approntando il nuovo governo giallo - verde e nel mosaico cromatico, manca il colore azzurro, ma non quello di Forza Italia bensì quello del suo partito, Fratelli d’Italia.
In questi lunghi giorni di trattativa serrata e convulsa, financo disordinata, lei -come ha dichiarato poche ore fa- non è stata coinvolta con atti formali ed ufficiali sulla stesura del programma.
Matteo Salvini l’ha chiamata fugacemente in causa qualche ora fa per dire che sarebbe stato bello averla nel governo; qualche giorno fa lei ha avuto un incontro con Luigi Di Maio che chiedeva di essere supportato nel ruolo di premier in cambio del beneplacito dei Cinque Stelle alla sua entrata, ma lei, correttamente, ha rivendicato una sua ferma lealtà all’alleato leghista senza però averne in cambio adeguato riscontro.
A questo punto la situazione è in bilico e una considerazione politica dovrebbe guidare le azioni future.
Silvio Berlusconi, recentemente di nuovo “agibile”, si è proposto premier rompendo, di fatto l’alleanza del centro - destra, dopo essere comunque già passato all’opposizione.
Berlusconi ha meriti pregressi indubbi, ma ora rappresenta il passato risalente addirittura al 1994, ai tempi del post Mani Pulite. Nel frattempo tutto il mondo è cambiato.
In attesa che si faccia un atto formale nei suoi confronti sia anche lei proattiva, dichiarando la sua piena convinzione ad entrare in un governo in cui potrebbe dare molto, soprattutto in un ministero come la Difesa in cui l’Italia ha da anni un agire ambiguo e confuso, il caso dei Marò su cui lei si è con coraggio battuta sta a dimostrarlo.
Facendo così metterebbe a segno due effetti: determinerebbe la fine all’ “era B” creando le condizioni di un nuovo centro - destra e darebbe, nel contempo, stabilità e solidità anche numerica, soprattutto al Senato, ad un governo che potenzialmente è poco stabile essendo formato da una fusione a freddo e forzata tra due poli opposti di cui lei potrebbe essere il collante, non trascurando neppure la componente femminile, molto carente fino a questo momento.
D’altro lato, si auspica che i due contrattatori capiscano l’esigenza della sua presenza nel quadro politico di un governo di stabilità che porrebbe comunque, come detto, le basi di una nuova fase del centro - destra con il superamento definitivo del berlusconismo che dovrebbe piacere molto anche a Di Maio.