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Politica
Governo: Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si fanno il partito?

I rumors che girano in questi giorni sono clamorosi: Renzi starebbe facendo un suo partito anche se lui, naturalmente, smentisce.

Peppino Caldarola, già direttore de L’Unità e parlamentare per i Democratici di Sinistra lo aveva pronosticato a qualche giorno dal voto.

E lo starebbe facendo -il partito- con i soldi (e i voti) di Silvio Berlusconi.

Matteo Renzi è salito su un ottovolante politico che in soli pochi anni lo ha portato dai paesaggi lunari del 41% delle europee del 2014 a quelli molto terrestri del 18% attuale del 2018.

Milioni di voti persi, volatizzati a causa di due sconfitte brucianti; la prima del dicembre 2016 e poi l’attuale.

Ma le sconfitte elettorali non sono la causa del tracollo, ma il sintomo di una politica che dapprima ha infiammato lo spirito di moltissimi italiani ma poi lo ha, altrettanto rapidamente, disilluso.

E gli italiani, si sa, sono un popolo assai volubile.

È credibile ora un Renzi ridotto a semplice senatore soldato che guarda impotente gli eventi intorno a lui, dopo essere stato “imperatore”?

Conoscendo lo spirito del toscano l’ipotesi più che inverosimile è impossibile.

Matteo Renzi ha scalato e rottamato il Partito Democratico provenendo dalla Margherita di Rutelli; Renzi è di famiglia democristiana, non troppo incline agli accordi, ed infatti l’influenza è quella di un altro terribile toscano, Amintore Fanfani e rappresenta l’ala operazionista della Dc, quella nata negli oratori e tra i boy scout.

Ma torniamo al presente.

Il Pd è uscito annichilito dalle elezioni e Forza Italia non è andata molto bene. Il Rosatellum 2.0 è stato confezionato proprio per loro, ma la vittoria del M5S e della lega ha mandato tutto all’aria.

Ora Berlusconi si trova in minoranza nel centrodestra e deve abdicare a Salvini e la tentazione di fare un Nazareno 2.0 -che aveva funzionato bene a suo tempo per entrambi- c’è sicuramente.

Renzi potrebbe essere il centravanti e Berlusconi il Presidente finanziatore. Fantapolitica? Forse, ma le condizioni al contorno ci sono tutte e le voci in questi giorni girano ancor più insistentemente.

Del resto i rapporti tra Renzi e Berlusconi sono stati sempre molto buoni, visto che ancor prima di prendere il comando del Pd il toscano fu invitato nel 2010 ad un pranzo ad Arcore che fece scalpore e Berlusconi lo ha sempre un po’ considerato il suo vero erede, mentre con Salvini c’è solo un rapporto “professionale”, di pura convenienza politica.

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