A- A+
Politica
Governo: Matteo Salvini tenuto sotto scacco da Berlusconi

La situazione che si è venuta a creare in Italia dopo le elezioni del 4 marzo è ancora più complessa di quello che si poteva immaginare prima del voto, benché si sapesse che il Rosatellum era (ed è) una cattiva legge elettorale che avrebbe comunque prodotto instabilità politica.

Questo perché mentre uno dei due poli vincitori è un partito unico e cioè i Cinque Stelle, l’altra è una coalizione composta formalmente da quattro partiti, la Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia-Udc.

Matteo Salvini rivendica per sé la guida del Paese dicendo che il Rosatellum è una legge scritta per le coalizioni e che il centrodestra come tale ha preso più voti dei Cinque Stelle e viceversa Luigi Di Maio rivendica per sé il premierato, essendo stato il suo il partito più votato dagli italiani.

Tuttavia una variabile non è forse stata considerata a fondo da Salvini e cioè il fuoco amico di Forza Italia che ha capito il suo ruolo di forza dentro la coalizione, dovuto ad essere l’ago della bilancia dei delicati equilibri su cui si regge il centrodestra.

Infatti, il ragionamento che fa Berlusconi è che se Salvini vuole avere qualche possibilità di ottenere il mandato dal Presidente della Repubblica la coalizione lo deve sorreggere saldamente ed in vece così non è. A parte la Meloni praticamente allineata con Salvini, Berlusconi utilizza l’attuale situazione politica che si è creata per una sorta di regolamento di conti interno, dopo aver perso la guida della coalizione.

L’ex cavaliere infatti, appena può indebolisce Salvini con sortite verso il Pd che hanno due finalità: minare un possibile accordo tra Lega e Cinque Stelle da un lato, e allontanare lo spettro di tornare alle urne dall’altro lasciando, tra l’altro, la gustosa (per lui) possibilità di un governissimo in cui non cederebbe la leadership a Salvini.

In questo complesso giuoco delle parti si inseriscono poi attori secondari come Giovanni Toti, governatore forzista della Liguria in stretta simbiosi con la Lega di Salvini da un lato e Roberto Maroni, rimasto senza lavoro, e fiancheggiatore di Berlusconi dall’altro.

In questa situazione appare difficile, al di là dei possibili accordi per eleggere i Presidenti delle due Camere, che Mattarella dia l’incarico esplorativo a Salvini se la coalizione che lo sorregge non è coesa e determinata e tutto a vantaggio di Di Maio che ha dalla sua compattezza e, soprattutto, un partito che è arrivato primo alla competizione elettorale.

Tags:
matteo salvinisilvio berlusconigiovanni totiroberto maroni





in evidenza
La vendetta di Taylor Swift in un brano: "revenge song" contro il suo ex

L'attacco a Fernando Alonso

La vendetta di Taylor Swift in un brano: "revenge song" contro il suo ex


in vetrina
Boom per Salone del Mobile 2024 e Fuorisalone: i numeri tornano ai livelli pre Covid

Boom per Salone del Mobile 2024 e Fuorisalone: i numeri tornano ai livelli pre Covid


motori
Opel celebra 125 anni dalla nascita della produzione industriale dell’ auto

Opel celebra 125 anni dalla nascita della produzione industriale dell’ auto

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.