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Politica
Governo Pd-Forza Italia "inevitabile", ma il premier "non sarà Renzi"

Sul Def Ala ha sostituito Articolo 1-Mdp, scatenando l'ira dei bersaniani, siete tornati in maggioranza?
"Assolutamente no. Il Def stavolta è stato fatto bene e tutti gli indici economici sono positivi. Noi siamo un gruppo autonomo e votiamo secondo coscienza e secondo la nostra opinione".

Qualcuno ha letto un retropensiero dietro il vostro voto...
"No, non è così. D'altronde la legislatura è finita e cosa vuole che ci possa essere".

Diciamo la verità, Def a parte, Ala è comunque un ponte per ricostruire le grandi intese Renzi-Berlusconi...
"Se questo dovesse essere, non credo che sia, nel marasma generale, la soluzione peggiore".

Quindi dopo il voto torneranno le larghe intese?
"La legge elettorale che si prospetta, che non so perché poi piaccia a tante persone...".

Il Rosatellum bis?
"Certo. E' un sistema con due terzi di proporzionale e solo un terzo di maggioritario. Il che significa che al Senato sicuramente non ci sarà una maggioranza. E quindi ritorneremo ad un governo di larghe intese. Meglio un Berlusconi-Renzi che un Salvini-Di Maio".

Ma un governo Pd-Forza Italia potrebbe essere guidato da Matteo Renzi?
"Una delle obiezioni che abbiamo sempre fatto a Renzi è che più diminuiva la quota di maggioritario e più diminuiva la possibilità che potesse tornare a Palazzo Chigi. E' chiaro che se dovesse risultare determinante l'appoggio di Forza Italia per costituire una maggioranza sarebbe ovvio che non sarà Renzi il presidente del Consiglio ma una figura meno caratterizzata e Gentiloni certamente lo è".

Non crede all'ipotesi Marco Minniti premier?
"Anche questa sarebbe una buona idea. E' un uomo che sta dimostrando di valere con grande serietà e con grande acume politico".

Dario Franceschini?
"Purtroppo il proporzionale rimanda alle camerille del dopo voto le scelte che invece con il maggioritario l'elettore compie prima scegliendosi il leader e il programma. Perciò io e molti altri avremmo preferito una quota di maggioritario pari a due terzi e solo un terzo di proporzionale".

Ora le elenco i nomi di alcuni esponenti politici, per ciascuno mi dica il primo aggettivo che le viene in mente. Matteo Renzi...
"Troppo furbo".

Silvio Berlusconi?
"Purtroppo troppo vecchio".

Denis Verdini?
"Troppo bravo".

Angelino Alfano?
"Troppo ambiguo".

Matteo Salvini?
"Troppo rozzo".

Giorgia Meloni?
"Troppo evanescente".

Antonio Tajani?
"Troppo neutro".

Raffaele Fitto?
"Troppo amico mio per un giudizio".

Luigi Di Maio?
"Troppo scarso".

Pierluigi Bersani?
"Un rottame".

Giuliano Pisapia?
"Una persona intelligente e gradevole".

Massimo D'Alema?
"Troppo intelligente e troppo antipatico".
 

Tags:
renzi berlusconi larghe intese





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