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Politica
Governo - Pd e sinistra ossessionati da Salvini, "uomo nero"

La Smith & Wesson dell’attentato a Togliatti del 14 luglio 1948 è custodita adesso dalla Fondazione Enrico Berlinguer. Così la sinistra acquisisce e consegna alla storia la pistola che 70 anni fa per mano dell’esaltato anticomunista Antonio Pallante colpì gravemente il leader del Pci portando l’Italia sull’orlo della guerra civile ma non ritrova oggi la saggezza istituzionale e il realismo politico di allora. Per i settari della sinistra del primo dopoguerra l’attentato al “Migliore” è l’occasione della rivincita dopo la batosta elettorale del Fronte Popolare di tre mesi prima, la tanto attesa “ora X” con la scintilla della rivoluzione. Ma dal suo letto d’ospedale Togliatti richiama i suoi all’ordine evitando il bagno di sangue e l’annientamento del Pci. Resterà, pur a fasi alterne e con intensità diverse, quell’Italia divisa in due, riproposta anche oggi dopo il voto del 4 marzo e l’inedito governo “gialloverde” M5S e Lega. A chi serve una Italia schierata “ideologicamente” pur priva di ideologie, pro e contro, destra e sinistra, europeisti e anti europeisti, razzisti e antirazzisti, antifascisti contrapposti ai fascisti risorgenti? Nel mirino della sinistra&C c’è Salvini, il lupo cattivo, di fatto leader e volano del governo, quindi il vero “nemico”.

Un Salvini anche debordante, con eccessi di protagonismo forse dovuti all’esigenza di ridar voce all’Italia mortificata e agli italiani dimenticati. Piaccia o no, Salvini c’è e fa, fin qui coerentemente al suo programma elettorale. La sinistra è oggi ossessionata da Salvini come in passato lo è stata di Berlusconi, Craxi, Andreotti, Fanfani, De Gasperi, bollati a turno quali anti democratici e fascisti. E’ la solita sinistra, supponente e arrogante nella sua presunta diversità, dedita a “crociate” e “appelli” come ieri Bersani ad Agorà su Rai Tre: “ Chi si ritiene democratico e vive nella società civile è ora che scenda in campo perché qua questo paese può prendere una brutta piega”. L’ex Pci Macaluso invoca Mattarella: “La degenerazione del potere, in un centro nevralgico come il Viminale, è un pericolo reale per la democrazia …Spero che il presidente della Repubblica sorvegli la situazione che oggi potrebbe degenerare”.

Stendiamo un velo pietoso su Saviano. Idem sul Pd. E’un profluvio esagerato quanto scriteriato di una sinistra mistificatrice che vive di contrapposizioni e di illusioni neo massimalistiche in un insuperato livore anti riformista: un boomerang per una sinistra incapace di far tesoro delle proprie sconfitte e di prendere atto della realtà, priva di una proposta alternativa. Così si va al de profundis, chiudendo il ciclo storico delle occasioni perdute e dei ripetuti fallimenti. Colpa del destino cinico e baro? Colpa, oggi, di un Pd e di una sinistra lacerati, ciechi e sordi di fronte a quel che accade in Italia e fuori, arroccati nel negare l’evidenza, ora irridendo e colpevolizzando Salvini l’”uomo nero” di turno. Manna per Matteo Salvini, abile comunicatore di promesse e fatti, politico di buon fiuto e di buon senso, capace di capire che tanti italiani temono per la propria sicurezza (tema prioritario al pari della libertà e addirittura prima del lavoro) collegandola – a ragione o a torto – all’ondata senza “tetto” di una immigrazione scriteriata e fuori controllo. Così Salvini, traducendo con questi primi atti di governo le preoccupazioni della gente, va all’incasso, con la Lega boom nei sondaggi, primo partito, vicina al 30%. In politica, si sa, gli spazi vuoti vengono coperti.

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