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Politica
Governo, quel vuoto che relega l'Italia a fanalino di coda nella politica Ue

L’Italia, e lo conferma l’Istat, è insieme alla Gran Bretagna il fanalino di coda in Europa per quanto riguarda la produttività.

Già di per sé questo basterebbe per mettere in guardia le forze politiche per muoversi con responsabilità formando un Governo che porti avanti riforme (che pochi sanno realmente cosa significhino) ma che potrebbero ridare slancio al sistema economico e sociale.

Ma la prima cosa che serve a questo Paese è un Governo forte che sappia farsi rispettare. Di volare inutilmente come un bel aquilone senza contare alcunchè si sono stancati tutti.

Governo 2018. Un Governo con gli 'attributi'

Tutti ricordano come ai tempi di Silvo Berlusconi l’Italia era considerata e derisa spesso solo per il suo ‘Bunga bunga’ o per le sue corna o per il ‘simpatico’ 'cucù’ alla Merkel.

Poi però ci siamo redenti e con Paolo Gentiloni rifatti una verginità. 

Siamo tornati ad essere moderatamente rispettati. Rispettati si, ma mai considerati davvero.

L’unica volta in cui l’Italia davvero è stata rispettata come un paese forte, serio e deciso risale alla notte dei tempi con un Craxi capace di mettere in scacco l’America con i fatti della base aerea di Sigonella.

Bei tempi che furono. Da allora il vuoto assoluto. 

Governo 2108. Contiamo una 'bella cippa'

Ora da qualsiasi parte la guardi contiamo una bella ‘cippa’. Tradotto un bel ‘due di picche’ quando la briscola è a quadri.

Innumerevoli i segnali di questo non esserci mai. 

Spagna e Olanda si permettono di stare senza Governo a lungo e nessuno paventa sfracelli e tensioni sui mercati finanziari. Noi siamo (colpevolmente) senza Governo da 60 giorni e i gufi d’Europa cominciano a mandare messaggi di disastri imminenti sul nostro paese. 

E dall’Italia nessuna risposta.

Governo 2018. L'Europa continua a prenderci in giro 

Ci scippano, con un trucco degno del gioco delle tre carte, la più importante sede Europea, l’Ema, l’Agenzia del farmaco, e noi facciamo due tre ricorsi. Ricorsi respinti puntualmente, utili solo a dimostrare che ancora una volta non contiamo nulla.

Ci regalano la medaglia europea della solidarietà nell’accoglienza dei migranti ma nei fatti chiudono i confini attorno, come Francia e Svizzera, e con sostanziale menefreghismo ce li rimandano indietro. 

Ed anzi si permettono, come i francesi a Bardonecchia, di entrare nel paese senza essere invitati per controllare un migrante. 

Senza parlare della attuale manfrina sulla revisione del Trattato di Dublino che permetterebbe, se modificato, di non considerare l’Italia come la prima e unica porta di ingresso di tutte le migrazioni dal Nordafrica. 

Governo 2018. Gli altri decidono, a noi inutili complimenti

UK e Francia decidono di fare un blitz pesante contro la Siria insieme agli Stati Uniti e noi veniamo informati quando è tutto finito.

Di dazi Usa che potrebbero essere messi contro l’Europa ne parla in privato Macron con Trump e poi la Merkel. E noi? Noi stiamo decidendo se Luigi Di Maio ha le carte per fare il premier.

Senza dimenticare, sicuramente meno importante ma molto significativo, il peso che abbiamo nelle competizioni sportive (Juventus, Roma). Quello che chiediamo con forza, la VAR, è presa in considerazione quasi zero.

E si potrebbe andare avanti a lungo, ma ci si farebbe solo male continuando a pensare a quanto contiamo nulla. 

Ed allora svegliati Italia e a qualunque costo insedia un Governo con gli attributi. Un Governo che ci metta almeno sullo stesso piano dei nostri vicini europei e tolga ad ogni italiano la fastidiosa sensazione di contare nulla fuori dai nostri confini. 

Forse è proprio questo che gli italiani hanno chiesto con il loro voto.  

 

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