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Politica
Unioni civili, Cirinnà rischia di essere affossata. Ecco perché


Settantaquattro firme tra senatori della Lega, Forza Italia, Ncd e fittiani dei Conservatori e Riformisti per chiedere che sull'emendamento a prima firma di Roberto Calderoli ci sia il voto segreto che chiede il non passaggio agli articoli del ddl Cirinnà sulle unioni civili. Le ha già raccolte, a quanto apprende l'Agenzia Dire, proprio Calderoli consegnandole al presidente del Senato Pietro Grasso che dovrà decidere se concedere lo scrutinio segreto sulla norma, che, se approvata dall'Aula, affosserebbe in un sol colpo la legge sulle unioni civili. Sul documento consegnato a Grasso, si elencano tutti i punti per cui il voto segreto è ammissibile. Si precisa che "la richiesta di non passaggio all'esame degli articoli è motivata dalla palese attinenza delle disposizioni del disegno di legge ai rapporti civili ed etico sociali" normate dalla Costituzione. Dopo aver elencato i contenuti di tutti gli articoli, il documento Calderoli, conclude spiegando che "i temi della famiglia, della garanzia dell'unità familiare, del matrimonio, dei diritti e doveri reciproci dei coniugi e dei genitori nei confronti dei figli, la protezione dell'infanzia e della gioventù, ricorrono con evidenza in tutto l'articolato del disegno di legge in esame, le cui disposizioni formano un sistema complesso e non divisibile". Per tali ragioni, "si chiede la votazione a scrutinio segreto della proposta di non passaggio agli articoli". Il voto sul non passaggio agli articoli sara' il primo banco di prova domani per le votazioni in aula sugli emendamenti che si avvieranno nella seduta del pomeriggio.

Mentre la discussione generale si avvia al termine, in Senato si muove il pallottoliere sui numeri che raccoglierebbe il ddl Unioni civili. Secondo quanto si apprende da fonti Pd, il margine con cui i favorevoli all'impianto del ddl senza modifiche supererebbe il fronte degli oppositori si attesta intorno 6-15 senatori. Sel ha ribadito il proprio sì e quello del gruppo Misto senza ulteriori modifiche (tra i 26 senatori del Misto, 20 sarebbero quelli favorevoli) mentre il dissenso 'dichiarato' del M5s è circoscritto a 2 senatori, Sergio Puglia e Ornella Bertorotta, come emerso dall'assemblea di martedì mattina. Ma è anche su un altro punto che si gioca il margine tra pro e contro: le assenze. A quanto si apprende, infatti, la tattica del Pd e del M5S sarebbe quella di invitare i senatori contrari al ddl o a parte di esso (leggi stepchild adoption) a non partecipare al voto in Aula (finale o su punti specifici).

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unioni civili





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