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Politica
Governo, Salvini accerchiato dal M5S. Salvini nel mirino sulla sicurezza
Foto: LaPresse

Matteo Salvini letteralmente assediato dal Movimento 5 Stelle proprio sul suo tema principale e di competenza, la sicurezza. A lanciare la prima bordata di buon mattino è stato Luigi Di Maio, vicepremier e leader dei pentastellati. "Non solo repressione, ruolo a Palazzo Chigi e Difesa", ha detto il capo politico dei 5 Stelle a La Stampa. Poi, partendo dai fatti di San Donato Milanese, nel primo pomeriggio Di Maio ha rincarato la dose confermando l'invasione di campo nel settore tanto caro al leader della Lega.

"Tutti noi al governo sappiamo che i nostri apparati di intelligence, i nostri militari e le nostre forze di polizia sono le migliori al mondo. La loro professionalità e il loro servizio per lo Stato prescindono anche dai governi che si susseguono. Tutto il governo è al lavoro affinché non si verifichino più fatti come quelli di San Donato milanese", ha spiegato Di Maio. "Quello del ministro Trenta è un progetto ambizioso con cui l'Italia potrà adattarsi agli sviluppi delle nuove minacce che toccano l'Europa e l'Occidente. Si tratta di una Grand Strategy, che si sviluppa in un documento strategico che indirizza in prospettiva, nel futuro, le esigenze di sicurezza del Paese in virtù delle nuove minacce. Questo fa un governo: previene, o prova a farlo nel migliore dei modi e lavoreremo compatti perché anche su questo fronte l'Italia possa compiere un ulteriore passo avanti".

La Grand Stretegy alla quale sta lavorando la Trenta, quindi, va proprio a invadere il settore di competenza del numero uno del Viminale. Salvini cerca di evitare le polemiche ma non riesce a nascondere il nervosismo: un'invasione di campo quella di Luigi Di Maio che parla di Modello Usa sulla sicurezza? "No, io non sono geloso. Purtroppo negli Stati Uniti nelle scuole e nelle università sono all'ordine del giorno. Io preferisco parlare di modello italiano, ma ogni consiglio è benvenuto", ha affermato il leader del Carroccio.

Altra stoccata al titolare dell'Interno arriva poi direttamente dal ministro della Difesa. "Salvini dice che i nostri sono i migliori al mondo? Ma certo, pensiamo anche noi che i nostri apparati di intelligence, i nostri militari e le nostre forze di polizia siano le migliori al mondo. Ma occhio a prendersi i loro meriti, perché è una cosa su cui la politica è scivolata spesso. La politica dà una visione". Così Elisabetta Trenta ha replicato alle di Salvini che, sul fronte sicurezza, ha detto di volersi "tenere stretto il modello italiano".

Come se non bastasse, dopo l'uno-due Di Maio-Trenta al leader della Lega, è arrivata la stoccata del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, guarda caso all'indomani della bocciatura delle mozioni di sfiducia di Pd e Forza Italia con Salvini, senatore oltre ministro, che non ha partecipato al voto in Aula contribuendo così a far scendere la maggioranza giallo-blu sotto quota 161. Il "governo lavora in sinergia su modello National Security Strategy per migliorare la prevenzione in tema di sicurezza interna. Luigi Di Maio ha ragione e il Ministero delle infrastrutture e trasporti opera a stretto contatto con i ministeri dell'Interno e della Difesa per proteggere infrastrutture strategiche da nuove minacce", ha scritto sui social il titolare del Mit. Due i siluri a Salvini: conferma il progetto americano per la sicurezza e conferma che ad occuparsene è la ministra Trenta.

Finora le scaramucce M5S-Lega avevano riguardato la Flat Tax, la Tav, la Cina, il reddito di cittadinanza, il ddl anti-corruzione, l'autonomia regionale, e molto altro. Ma è la prima volta che l'affondo concentrico dei grillini, guidato dal vicepremier in persona, colpisce Salvini direttamente sul tema chiave della Lega e sulla materia strettamente di competenza del Viminale.

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