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Politica
Governo Salvini, addio per sempre a Berlusconi. Ecco il progetto della Lega

L'accordo con il Movimento 5 Stelle sulla prescrizione e la riforma del processo penale è solo l'ultimo tassello del divorzio definitivo tra la Lega e Forza Italia. Meglio, tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. D'altronde il ministro dell'Interno, che ripete quotidianamente che l'esecutivo Conte "durerà cinque anni", rispondendo ad Alessandro Di Battista ha affermato senza mezzi termini che "la fiducia al suo decreto sicurezza è arrivata dai 5 Stelle e non da Forza Italia". Aggiungendo che non vede l'ex Cavaliere "da mesi". Il vecchio schema del Centrodestra, quello che era ancora unito lo scorso 4 marzo alle Politiche, viene considerato in Via Bellerio "un'esperienza chiusa", spiegano fonti del Carroccio. Le prossime elezioni europee, in programma a fine maggio 2019, "dimostreranno che ormai la contrapposizione non è più tra destra e sinistra bensì tra mondialisti e sovranisti".

E mentre Berlusconi e Tajani, alleati di Angela Merkel destinata ben presto all'oblio, fanno parte del primo gruppo la Lega è la capofila del secondo. Per il futuro, non solo per il voto europeo, il duo Salvini-Giorgetti ha altri progetti. O il proseguimento dell'esperienza con i 5 Stelle, sempre che tra i grillini non prevalga l'anima di Fico e Di Battista, o un'alleanza con il nascente soggetto politico di Giorgia Meloni e Raffaele Fitto al quale potrebbe aderire ben presto anche Giovanni Toti. Anzi, per i prossimi anni la prima scelta per la Lega sarà proprio quella dell'asse con i sovranisti di destra e, solo come ipotesi alternativa o piano B, l'alleanza con il M5S. Ad ogni modo l'accordo elettorale e politico con Forza Italia viene considerato "superato" e "non più applicabile" per il futuro. Ovviamente le porte sono aperte a chi tra gli azzurri non condivida la linea di Berlusconi e Tajani (non solo Toti) ma - spiegano ai piani alti del Carroccio - "la stagione dei vertici ad Arcore è finita per sempre". Resteranno in piedi le giunte regionali e comunali elette con il vecchio schema, come la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e la Liguria, ma anche per le Amministrative a partire dal prossimo anno lo schema è destinato a cambiare.

Le ultime consultazioni a Bolzano e a Trento e i sondaggi nazionali dimostrano che la Lega è il primo partito d'Italia e che ormai può liberarsi dall'abbraccio con Berlusconi che aveva portato il vecchio Carroccio padano di Umberto Bossi al 3% e sull'orlo dell'estinzione. Quanto alla tenuta del governo, i leghisti sono convinti che "nulla accadrà fino alle Europee", ma dopo, se i sondaggi verranno confermati, "dovrà esserci necessariamente un rimpasto per riequilibrare la composizione dell'esecutivo in base ai nuovi rapporti di forza", aggiungono fonti della Lega. E se a quel punto l'ala movimentista dei grillini dovesse liquidare Di Maio si tornerebbe alle urne per le Politiche con il fronte sovranista Salvini-Meloni-Fitto-Toti (e altri). E Berlusconi? E Forza Italia? "Liberi di allearsi con quel che resta del Pd", ironizzano da Via Bellerio.

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