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Politica
Governo, tensione sempre più alta. Il Cdm di lunedì rischia di saltare
Foto: LaPresse

Ormai nel governo siamo alla resa dei conti. Le tensioni di questi giorni legate alla campagna elettorale per le Europee del 26 maggio potrebbero esplodere all'inizio della settimana prossima, tanto che il Consiglio dei ministri di lunedì 20 maggio rischia addirittura di saltare. Il primo punto di scontro è sicuramente il Decreto Sicurezza bis messo a punto nei giorni scorsi dal Viminale. La Lega e Matteo Salvini spingono per il via libera già nel prossimo Cdm ma i 5 Stelle frenano e parlano di "necessari approfondimenti", con il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che ha detto senza mezzi termini che il tutto verà rinviato a dopo le elezioni. Sul Decreto sicurezza bis, i tecnici - spiegano fonti del Viminale - hanno limato gli ultimi aspetti. Il testo è solido, ragionevole e necessario. Per questo dovrà essere all’ordine del giorno del prossimo consiglio dei ministri.

Ma il pressing del Carroccio non si ferma. "Noi speriamo che lunedì si possa approvare, problemi ce ne sono, vedremo, speriamo che il weekend porti consiglio a tutti", ha affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. "Secondo me la gente normale pensa che questo decreto con le cose che ci sono dentro dovrebbe essere approvato al piu' presto, e quindi sara' anche questo oggetto di valutazione da parte della gente".

Ancora più nette le parole del diretto interessato, il vicepremier Salvini: "Mi arrabierei molto se il Cdm lunedì non approvasse per calcolo elettorale di Di Maio o di qualcun altro il decreto sicurezza bis perché si occupa di sicurezza. Ci sono le risorse per mettere in galera i camorristi, a Napoli ci sono 12mila delinquenti condannati che non sono in galera perché la giustizia non ha uomini per metterli in galera", ha aggiunto. "Mi auguro che nessuno ministro 5 stelle faccia il furbo. Leggo che sarebbe un favore a Salvini approvare il decreto sicurezza prima del 26 maggio ma la lotta alla camorra può asopettare le elezioni? Sono paziente ma quando c'è di mezzo il bene del paese ho fretta", ha concluso.

Braccio di ferro nell'esecutivo anche sul Dl Famiglia fortemente voluto dal vicepremier pentastellato. Fonti grilline sostengono che lo staff del ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana (Lega), starebbe "sabotando" il decreto Di Maio concordato con il Forum delle famiglie. Si tratta del provvedimento a sostegno della natività che prevede assegni per le famiglie utilizzando le risorse 'avanzate' dal reddito di cittadinanza e istituendo un fondo ad hoc presso il Mise. "Siamo sconcertati - sostengono fonti 5 Stelle - la Lega, pur di racimolare qualche consenso e fare titolo, colpisce tutte le famiglie italiane".

"Con i miei emendamenti al decreto Crescita ho indicato al governo come dare - in tempi ragionevoli e certi - maggiore sostegno a madri e padri", afferma il ministro per la Famiglia e le Disabilità Fontana. Altre strade sono decisamente meno efficaci, istituiscono fondi con 'risorse eventuali', senza dire come e quando saranno utilizzate e rimandano a tempi lunghissimi. Detto questo, con il massimo spirito costruttivo, siamo a disposizione per dare tutto il nostro apporto affinché le famiglie possano avere, nell'immediato, il maggiore e più efficace sostegno".

A questo punto - se il clima non rasserena nel weekend - è a rischio lo stesso Cdm di lunedì, che potrebbe ragionevolmente saltare. E forse con esso l'intero governo.

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