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Politica
GovernoLuigi Di Maio minaccia esiti "anti - democratici", un vero "polibullo".
Foto LaPresse

Luigi Di Maio ormai ci ha abituato a tutto. La sua caratteristica più nota e per cui è riconosciuto, è una sorta di schizofrenia politica per cui dice una cosa e subito dopo il suo contrario, in modo da lasciare completamente disorientati gli ascoltatori e meravigliati del fatto che in un’epoca digitale che permette la completa verifica e tracciabilità di quanto affermato ci siano ancora persone che si ostinino in un giochetto che poteva andare bene fino a dieci anni fa, ma non più ora.

Altra caratteristica saliente sono gli errori grammaticali e la confusione semantica permanente, ma questo forse è più un merito che un demerito nella nostra attuale Italia.

Il ragazzo ex bibitaro (o equivalente) dello Stadio San Paolo di Napoli, senza studi completati, per un po’ si è sentito una specie di De Gasperi de’ noantri, con la sua faccia indisponente e il sorrisetto di superiorità stampato in 3D.

Ad un certo punto ha anche cominciato a farneticare di essere un democristiano che dispensava caramelle a tutti, pur da vero statista, di giungere a dare all’Italia un governo. Un vero attacco di zelighite acuta una sindrome scoperta da Woody Allen in un famoso film in cui il protagonista, appunto Zelig, assumeva immediatamente la personalità di chi gli era accanto.

Poi si sa come è andata a finire. Il ragazzo presuntuoso è volato, come al solito, troppo in lato e si è sbruciacchiato le alette ed ha cominciato ad avvitarsi in caduta libera.

I suoi ora lo contestano per aver tentato inciuci a destra e a manca (è il caos di dirlo!) mentre si è accorto che gli è rimasto il cerino in mano, visto che alla fine sembra non doversi cuccare niente.

Ieri, lo “statista” di Avellino (non De Mita) ha fatto il gran passo indietro con 50 giorni di ritardo ed ha detto che era disposto a tirarsi indietro pur di far partire un governo con Salvini, ma stavolta è rimasto a bocca asciutta.

Oggi al Quirinale Salvini ha tenuto unita la coalizione del centro-destra.

Ma quello che preoccupa è la violenza intimidatoria di questo ragazzo miracolato dal porcellum: è arrivato a evocare esiti anti - democratici se i Cinque Stelle saranno tenuti fuori dal governo.

Ma come? Non era uno statista democristiano? Eppure dopo questa uscita sembra solo un Polibullo (cioè “bullo della politica”) in cerca di rogna.

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luigi di maiocinque stellegoverno





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