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Politica
Grandi opere, Siri (sottosegretario ai Trasporti): "Non sono in discussione"

"Le grandi opere non sono in discussione. Ci atteniamo al perimetro definito dal contratto di governo e quindi non sono in discussione". Lo assicura Armando Siri, sottosegretario leghista ai Trasporti intervistato da Affaritaliani.it. "L'unica cosa che prevede il contratto è un'eventuale ridiscussione del progetto del Tav per valutare l'impatto costi-benefici". In sostanza, che cosa significa? "Si tratta di un approfondimento per evidenziare il bilanciamento tra costi e benefici. Una volta terminato questo studio e quando avremo in mano l'elaborato vedremo i risultati e la decisione sarà politica. A mio parere - spiega il sottosegretario - il tema legato alla costruzione del tunnel è importante visto che il traffico al valico Italia-Francia è di 3 milioni di tir all'anno. E tengo a precisare che si parla di 3 milioni di tir dal nostro Paese alla Francia e viceversa, non solo dall'Italia".

Siri aggiunge: "Ritengo che se il nostro obiettivo è quello di ridurre l'impatto dell'inquinamento per salvaguardare l'ambiente e la salute dobbiamo avere strutture adeguate per portare il traffico dalla gomma alla ferrovia".

Quali sono gli interventi che il governo intende mettere in atto sul fronte delle infrastrutture? "Sono tre i livelli. Il primo riguarda il trasporto locale. Occorre intervenire subito in maniera efficace sul trasporto dei pendolari. Sappiamo i problemi che ci sono in Lombardia, figuriamoci nel resto d'Italia. Purtroppo i pendolari in Italia sembrano vivere in un mondo a sé e gli interventi devono essere forti e tempestivi. Il secondo livello è quello del tema complesso delle strade e dei collegamenti statali, provinciali e locali. E, il terzo livello, la situazione in particolare nel Centro-Sud, è davvero pessima. Sono stato di recente in Basilicata dove siamo ai limiti della tollerabilità con strade che si interrompono e mancano ferrovie. E non parlo solo della percorribilità delle infrastrutture ma anche del traffico mobile e di dati. Ora parlo dalla Sicilia - spiega Siri - e la situazione è difficile. Quindi non interventi per strade e ferrovie ma anche per migliorare i collegamenti telefonici, visto che ci sono zone d'ombra e aree dove internet non arriva".

Quanti soldi metterà il governo per fare tutte queste cose? "Non è stato fatto un calcolo ma alcuni soldi ci sono già e in molti casi verranno utilizzati i denari dell'Unione europea. Dovremo essere noi bravi a recuperare l'investimento economico che ogni anno l'Italia fa a favore dell'Ue recuperando fondi per realizzare questi progetti. Poi un'altra parte di soldi arriverà dall'amministrazione centrale. So per certo che il tema delle infrastrutture non è legato ad una difficoltà economica ma alla volontà politica. Abbiamo anche ribadito l'intenzione di proseguire con l'esclusione dal deficit degli investimenti per infrastrutture", conclude il sottosegretario Siri.

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