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Politica
Beppe Grillo come Bossi?

Di Paolo Bampo

Un titolista di quotidiano nazionale, con la consueta saccenteria italiota, oggi profetizza: "Serve un'alleanza culturale per battere Grillo". Siamo alle solite. Qualcuno ritiene che la gente sia proprio "popolo bue". Ci hanno provato nel passato con Bossi, ci riprovano oggi con Grillo, indicandolo come pericoloso destabilizzatore del sistema, tanto da invocare una sacra crociata contro il comico. Ma chi  ha deciso che Grillo sia un pericolo? E chi ha stabilito che il sistema debba necessariamente vincere sul nuovo? Ma chi la vuole poi la sopravvivenza del sistema attuale? A dirla tutta e a dir il vero,  non sono neppure più tanto convinto che nemmeno Grillo rappresenti realmente il nuovo, visti i prodromi dei suoi governi locali. I suoi rappresentanti di poco si discostano, infatti, dai vecchi, se non per le gaffe commesse. Le norme con cui poi, da buon interprete del peggior catto-comunismo, egli cerca di accaparrarsi  il consenso degli elettori scontenti della sinistra, attraverso il "reddito di cittadinanza o di inclusione",  incoraggiano e premiano i migranti a discapito delle fasce italiane più deboli, rappresentando, quindi, un vero e proprio tradimento per gli italiani.  Di sicuro, comunque sia, il vero pericolo per l'Italia non è certamente lui come, d'altronde, non lo era Bossi a suo tempo. Il vero tanfo mefitico sono i radical-chic, i cosiddetti benpensanti, la mafia, la delinquenza nazionale e quella importata, il malcostume, il marciume della politica, gli sprechi, la finanza corrotta e le lobbies corruttrici, gli eccessi delle religioni ed il terrorismo con i suoi atti cruenti e quotidiani, il tutto perfettamente condensato nella sostanza dei partiti...altro sì che Grillo o Bossi!. Svegliaaa!!! Il "dalli all'untore" contro Grillo, non è altro che  la solita manovra diversiva, tesa a distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dai problemi reali. Non pensiamo a Grillo. Lasciamolo perdere. Grillo, come fece Bossi, ci penserà da solo a ridimensionarsi, attraverso le incongruenze già annunciate, le bugie profuse dai suoi vassalli e l'illusionismo populista delle sue improvvisate proposte normative. Se, però, accogliamo l'invito a preoccuparci di Grillo, invece di concentrarci sull'abbattimento del sistema dei partiti (tutti?), quando la sua eco si sarà ridimensionata, come già è stato per quella della Lega, ci si presenterà avanti, purtroppo, ancora il solito triste panorama, per di più arricchito di nuovi politici e politicanti, che poco o nulla avranno di diverso dai precedenti.

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