I referendum sulla Brexit e su Alitalia?
Gravi errori della politica e del sindacato
I due referendum, quello sulla Brexit e l'ultimo relativo ad Alitalia rappresentano, pur nelle loro oggettive differenze , due errori madornali della politica e del sindacato, un vero e proprio suicidio assistito con la vittima non informata.
In entrambi i casi hanno scaricato enormi responsabilità di scelta su persone sicuramente meno preparate degli stessi politici e degli stessi sindacati, veri ed unici responsabili del disastro.
IL VOTO SU BREXIT UN SUICIDIO
Ma come ha potuto il Governo britannico, dopo una campagna stimolata da un euroscettico della peggior specie ( subito dopo il risultato è politicamente scomparso) come Nigel Farage, permettere che il popolo potesse decidere il suicidio?
Certo perchè se nemmeno i politici, che avrebbero dovuto avere in mano un quadro a 360 gradi dei rischi benefici di una simile decisione erano in grado di decidere serenamente, figuriamoci cosa avrebbe potuto fare un lavoratore scaricato e incazzato delle fabbriche in crisi di Liverpool, o i tanti giovani alla disperata ricerca di lavoro in una Londra aperta, ma non a tutti?
IL VOTO SU BREXIT MOSTRA COMINCIA A MOSTRARE I DANNI
I continui continui ripensamenti della gente per un voto che capisce essere stato sbagliato e di pancia, e le risate a denti stretti del ministro inglese Davis David per il conto da oltre 60 miliardi messo a punto da un Consiglio Europeo super unanime dimostrano quanto grande sia stato dare l'arma del voto a tutti.
IL VOTO SU ALITALIA: UNA CATASTROFE
Altro tema Alitalia.Medesimo risultato: una catastrofe.
In questo caso, oltre alla politica anche il sindacato ha avuto la sua parte di responsabilità nella storica e drammatica agonia della compagnia di bandiera.
Da una parte le scelte manageriali completamente errate ( Cai, i capitani coraggiosi, Ethiad) della politica e dall'altra quelle altrettanto errate del sindacato( netto rifiuto di offerte serie come quelle di KLM e AIR FRANCE).
IL VOTO SU ALITALIA: SINDACATI IRRESPONSABILI
Ed ora troppo facile e irresponsabile scaricare sui lavoratori il peso di una scelta senza scampo.
Unica a capirlo, oltre ai lavoratori di Alitalia stessi, la leader della Cisl, Anna Maria Furlan. A differenza di Susanna Camusso, che invece sembra vivere in un altro pianeta, la Furlan ha confermato quanto sia importante la democrazia industriale ma sottoporre ai lavoratori l'accordo,scaricando su di loro la responsabilità della scelta, sia stato uno sbaglio.
Ormai è fatta e tornare indietro non si può, in entrambi i casi.
IL VOTO SU ALITALIA: UN BENE PER I CONTRIBUENTI
Unica consolazione nel caso di Alitalia è che finalmente ( ma solo se il Governo tirerà fuori gli attributi) questo risultato non andrà a vantaggio dell'italianità, dell'immagine del paese o purtroppo dei dipendenti , ma sarà sicuramente favorevole a quasi 60 milioni di lavoratori italiani stanchi ma costretti a buttare da anni i propri i soldi nel pozzo senza fondo del 'carrozzone volante tricolore'.
IL FALLIMENTO, UN MODO NON IPOCRITA DI ONORARE IL 1 MAGGIO
E per il 1 maggio sapere che le aziende pubbliche, nel nostro paese possono
fallire e magari risorgere in maniera più seria e produttiva, può essere un modo onesto ma non ipocrita di onorare la festa del lavoro.