Il coraggioso Governo di Giuseppe Conte propositivo di fronte alla Merkel
Hotspot nei paesi d'origine gestiti dall'Europa
Stasera Giuseppe Conte incontrerà Angela Merkel. Un incontro che vedrà, per la prima volta in assoluto, un premier italiano presentarsi di fronte al numero uno tedesco senza il cappello in mano e soprattutto con una proposta seria per provare a dare qualche concreta risposta al tema immigrazione.
Conte è partito ‘ubriacato’, così come tutti gli italiani, da giorni e giorni di foto di migranti assiepati sulle navi, di commenti delle poche persone dubbiose sulla politica del governo usati ad hoc nei vari Tg, dalle ipocrite prese di posizione di Spagna e Francia, senza dimenticare le immancabili dichiarazioni di esponenti della CEI a favore di un’apertura indiscriminata.
L'Italia che propone. E' cambiata la musica
Ma, a capo di un Governo che fino ad ora si è dimostrato coeso, Conte questa volta farà capire alla Merkel che le parole di solidarietà e le pacche sulle spalle sue, di Macron e di altri, adesso non servono più.
L’Italia ha cambiato marcia e chiede, da paese fondatore, pari dignità. E pari dignità significa cambiare il Trattato di Dublino e creare le condizioni per fare ‘hotspot’ europei nei paesi d’origine.
Centri dove si potranno verificare tutte le richieste e dare spazio solo a quelle che sono realmente d’asilo. Nessuno ad esempio dovrebbe scappare dalla Tunisia, paese democratico e assolutamente in pace.
Dopodiché si potranno mandare i richiedenti asilo con una equilibrata distribuzione in tutta Europa.
Non si tratta di estremizzare o di chiudere gli occhi di fronte alla solidarietà come l’Australia, senza se e senza ma, ha fatto ma di pensare ad una solidarietà responsabile.
L'Italia che propone. Stroncare il traffico degli scafisti
Il secondo messaggio sarà quello della necessità di stroncare i trafficanti di schiavi. Questo non si fa mandando le navi ONG sulle coste libiche ad aspettare canotti afflosciati carichi di uomini e nemmeno con le navi militari italiane a garantire un’ipotetica sicurezza. Si fa bloccando i porti e aiutando i paesi in loco.
E’ di oggi, ad esempio, la notizia che la guardia costiera turca, forte dell’accordo economico fatto con l’Europa, ha bloccato in questi giorni 3200 migranti, siriani e nigeriani, e ha preso ben 72 ‘presunti’ trafficanti scafisti.
Ed allora la strada potrebbe essere questa: rafforzare gli accordi fatti in Libia e in Tunisia dall’ex ministro Marco Minniti, ora quasi del tutto dimenticati, creare hotspot nei paesi di partenza, chiudere gli spazi alle navi delle ONG ( salvo che le stesse traggano i profughi imbarcati nei paesi identificati dalle bandiere con cui si muovono).
Tutto il resto sono chiacchiere e solidarietà schizofrenica.
E, aldilà dei telegiornali , degli spot e della carta stampata, la maggioranza dell’Italia è con Giuseppe Conte e con il suo coraggioso Governo.