Il Csm contro Zuccaro? Due pesi e due misure
Il Csm valuta azioni disciplinare contro Zuccaro reo di aver detto che alcune Ong sono d'accordo con gli scafisti
Una cosa sfugge agli italiani: come mai il Csm è così lesto a redarguire Carmelo Zuccaro, procuratore di Catania, reo di aver detto una quasi evidente verità e cioè che forse alcune Ong sono impancate con gli scafisti e invece non fa niente per Michele Emiliano, da anni in politica e mai dimesso da magistrato ed anzi, adesso pure pretendente al ruolo di segretario del Pd? E perché il Csm non è intervenuto parimenti con il magistrato Gianluigi Nuzzi che fa politica da Ivrea per i Cinque Stelle?
Questi diversi comportamenti fanno riflettere e poiché non tutti sono nati con l’anello al naso ecco poi spiegato il motivo della perdita di autorevolezza delle istituzioni.
Tornando al caso di Zuccaro, uno dei motori di Mafia Capitale e cioè Buzzi ha testualmente affermato che “si fanno più soldi con i migranti che con la droga”.
È possibile che nessun membro del Csm se lo ricordi?
Che le Ong possano lucrare è nella logica, seppur perversa, che sfrutta il politically correct e quindi occorre prestare la massima attenzione e magari dare ascolto anche a chi sommessamente o meno fa notare qualcosa che la classica “casalinga di Treviso” intuisce e ne è pure convinta.