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Politica
Di Maio smentisce il Pd sui siti FB di fake
Foto: LaPresse

Premessa d’obbligo: le cosiddette “fake news” vanno scovate e segnalate con ogni mezzo e questo è soprattutto il dovere di ogni buon giornalista che è un professionista dell’informazione.

Detto questo occorre però distinguere le fake news dalla libera espressione del proprio pensiero, peraltro garantita costituzionalmente.

E questo perché il rischio concreto è che per combattere giustamente questo tipo di notizie si instauri una sorta di Grande Fratello della Rete che colpisce anche le diverse opinioni politiche facendo, come si suol dire, di tutta l’erba un fascio.

A tal fine occorrerebbe chiarire bene il significato di termini come “manipolare l’opinione pubblica”, visto che il confine tra manipolare e convincere non è così ben tracciato nella mappa ideale della comunicazione.

Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano e novello candidato europeo finalmente tornato alla casa natale del Pd, ha dichiarato: "Le fake news fanno male alla democrazia ma hanno le gambe corte", in relazione alla chiusura di 23 pagine di Facebook. Richiamando, peraltro, note polemiche d’oltreoceano che sono sfociate nel Russiagate negli Usa di Donald Trump. Salvini chiamato indirettamente in causa come ministro dell’Interno ha replicato:

“Io garantisco la regolarità delle elezioni poi Facebook fa il suo mestiere e lo fa bene. A me interessa che le elezioni siano limpide trasparenti, ben organizzate”. Luigi Di Maio ha invece detto: “Non abbiamo notizie di pagine del Movimento Cinque Stelle, che gestiamo noi, chiuse",  questo in risposta a quanto dichiarato dal presidente della Toscana Enrico Rossi: “Molti elementi emergono a conferma che Lega e M5Stelle sono due facce della stessa medaglia e fanno politica in modo simile. Facebook ha deciso di chiudere 23 pagine con oltre due milioni di follower perché diffondevano notizie false, disinformazione contro i vaccini, odio contro i migranti e contenuti antisemiti. Pare che sia solo l'inizio. Oltre la metà di queste pagine erano a sostegno della Lega e del M5Stelle”. Bisognerebbe ora capire come vengano attribuite a Lega e M5S “oltre metà delle pagine” perché se no questa stessa notizia è una “fake news”. Insomma, non mancano neppure due settimane al voto delle Europee e già il Pd ha messo in moto la macchina del dubbio che consiste nell’associare gli avversari alla fake news e magari ad una Spectre organizzata che dalle sedi di anonime strade di Mosca o di San Pietroburgo, manipola l’opinione pubblica mondiale sapienti e perfidissimi cinguettii e post del tipo “Vota Antonio”. Credere che funzionino questi meccanismi, senza portare prove certe, non dista molto dalle concezioni terrapiattistiche, eppure Pisapia e Rossi ci credono fermamente.

 

 

 

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