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Politica
Immigrazione, il piano europeo di Tajani? E' quello di Salvini

La politica e i media italiani spesso sono carichi di tanta ipocrisia. Basta vedere la risposta che viene data alla odierna proposta del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in merito al piano europeo previsto per i migranti. Parrebbe, questo piano, l'uovo di Colombo: previsione di costruzione di centri in Africa, allocazione di soldi per Libia , Niger e Ciad ( così come fu fatto per la Turchia), stesura di un codice più ferreo per le ONG.

IL PIANO DI TAJANI: OK PER FRANCIA E GERMANIA. Immediatamente positivi sono apparsi i primi feedback europei. Il piano, prima ancora di essere approfondito , sembra aver già trovato tanto consenso su tutti quelli che contano come il presidente francese Emanuel Macron e come la cancelliera Angela Merkel. A questi importanti apprezzamenti poi si aggiunge un altro dettaglio non poco trascurabile: l'assenza di voci contrarie ad una proposta di questo genere soprattutto nell'area della sinistra e in quella, super attenta al tema, della Chiesa di Francesco Bergoglio.

GLI SBARCHI SONO CALATI. Nell'ultimo mese, relativamente al problema sbarchi è successo qualcosa, inimmaginabile solo sei mesi fa: gli sbarchi sulle nostre coste sono calati di oltre il 70%. E questa flessione non è dovuta al caso ma a tre azioni che sono state fatte con incisività: in primis gli accordi, portati avanti anche dal nostro Ministro degli Interni Marco Minniti, con le tante tribù libiche; secondo il risultato delle visite in Francia e in Italia dei due capi politici e militari libici, il premier Al Serraj e il generale Haftar; terzo e, ultimo ma non ultimo, la firma ufficiale sopra un codice che regoli il modus operandi da parte delle ONG. Detto questo una riflessione politica è d'obbligo. Questo piano, che pare essere la soluzione a buona parte del problema migranti, era stato solo un anno fa proposto, con tempi e modalità praticamente uguali, dal premier della Lega, Matteo Salvini .

SINISTRA E VATICANO ALZANO GLI SCUDI. Unica differenza le risposte con levata di scudi annessa di buona parte della sinistra , del Vaticano e di qualche benpensante. Tutti immediatamente pronti ad agitare le bandiere del razzismo, dell'accoglienza negata e dei legittimi diritti degli ultimi nel fuggire dalle guerre e dalla povertà estrema. Ma solo qualche mese fa , quando il capo della Lega dichiarava a gran voce che buona parte delle navi delle ONG non faceva il proprio dovere ma si muoveva più come autobus per i migranti, ci fu un tornado di interviste, prese di posizione, cortei contro qualcuno accusato di razzismo, egoismo, fascismo. Identica presa di posizione quando Salvini diceva che bisognava aiutare i migranti a casa propria; altolà stessa indignazione al grido 'razzista e progetto inutile dato l'alto grado di corruzione del paese libico'.

Ora invece tutto è superato o superabile. E stesso risultato quando Salvini oso' dire che il metodo, di recuperare migranti direttamente quasi a casa loro di qualche ONG straniera, non era del tutto regolare e poteva essere portatore di accordi sottobanco con gli scafisti tanti gridarono all'attacco contro le organizzazioni umanitarie. Ed allora perché 'non dare a Cesare quello che è di Cesare' e riconoscere che, in fondo, sul tema migranti la Lega ,senza se e senza ma, aveva già dato risposte convincenti e logiche. Solo che , purtroppo, le regole della politica spesso non rispondono alla logica e al razionale , ma solo agli interessi di parte. E in nome di questi interessi di parte spesso si possono disconoscere anche i ragionamenti positivi dei concorrenti .

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