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Politica
Il pragmatico Pisapia evita d'incontrare il bizantino Speranza


Giuliano Pisapia annulla l'incontro, che avrebbe dovuto determinare un' accelerazione verso una forza unitaria di centrosinistra alternativa al Pd, con Roberto Speranza, coordinatore di Mdp. L'ex sindaco ha il vantaggio di non essere un professionista della politica, di essere un borghese e non avere necessità economiche: ciò è in contrasto con alquanta parte dei membri del Pd e di Mdp (la ragione del diavolo direbbe che la scissione dei bersaniani dal Pd potrebbe essere stata anche questa: evitare il rischio di non essere ricandidati da Matteo Renzi). Pisapia, che è stato parlamentare per due legislature e ha 68 anni, potrebbe dire: "Al massimo si può essere eletti per due mandati"… si immagini quanti politici italiani sparirebbero.
Pisapia è un vero pragmatico, come Romano Prodi, al punto che sa, a differenza di Renzi, che fare politica in Italia significa saper costruire alleanze (anche Donald Trump ed Emmanuel Macron sono pragmatici, ma Usa e Francia sono repubbliche, la prima federale, la seconda semi-presidenziale, in cui il Presidente ha forti poteri, contesto che favorisce l'uomo solo al comando e gli atteggiamenti che rasentano persino la megalomania come quelli di Macron… si provi a pensare a quest'ultimo tra quattro anni). La ragione di Pisapia di non incontrare Speranza è probabilmente legata a ciò che si potrebbe definire il bizantinismo di Mdp. L'ex sindaco ha dalla sua un benchmark formidabile: il modello Milano, città che con lui sindaco si è consolidata come la più avanzata d'Italia, internazionale, innovativa, nonché importante base di partenza del lavoro del suo successore Giuseppe Sala. Dovrebbero essere gli altri politici di Mdp - e magari lo facessero anche quelli del Pd - a fare un passo indietro… ma si sa ciascuno bada alla sua sopravvivenza. Si ipotizzi che rivoluzione sarebbe se Pier Luigi Bersani dicesse: "Affidiamoci a Pisapia. Noi vecchi della politica rinunciamo a candidarci. Largo ai giovani".
Tutto ciò non significa che l'Italia sceglierebbe Pisapia come fece Milano, perché la borghesia milanese non ha eguali nel Paese. L'ex sindaco sia più chiaro sul fisco: sostanzialmente è giusto che chi ha di più (auto, case, ville e barche di lusso ecc.) paghi di più (ma ci sono anche operai che dopo la pensione lavorano in nero per anni…), ma   gli italiani hanno il terrore che lo Stato metta le mani sui conti bancari. Circoscriva anche l'aspetto solidaristico a tutti i costi, a vantaggio di temi come il federalismo, a partire da quello fiscale. Gli italiani faticano a capire quanto sia democraticamente giusto questo tema, a causa del loro egoismo e paradossalmente in nome del suo opposto, cioè quella capacità di includere, di fare alleanze, quella propria di Prodi e di Pisapia e non di Renzi, che è loro tipica… ma bisogna pure progredire, mai arrendersi… rinunciare a educare alla democrazia e al giusto.
 

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pisapia speranza





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