Il rancore si specchia nella politica. Ecco le quattro domande degli elettori
Tra vecchi e nuovi politici
Il recente rapporto del Censis ha fornito la fotografia di un Paese a luci e ombre.
Un paese dove si intrecciano risultati insperati, come una crescita economica molto vicina al 2%, un’improvviso e positivo contenimento degli sbarchi dal Nord Africa , maggiore fiducia dal mondo imprenditoriale e serio rispetto dall’Europa, ma pure un sentimento di rancore che invade la penisola mettendo gli uni contro gli altri. Nord contro sud, giovani contro anziani, benestanti e non, lavoratori e imprenditori, città’ contro città’.
Un esempio: la recente perdita per Milano dell’Agenzia del Farmaco salutata dalla Capitale quasi come un colpo di fortuna per far abbassare le arie alla vera Capitale d’Italia.
TRA VECCHI E NUOVI POLITICI. LA MALATTIA DEL RANCORE DIFFUSO
Un rancore che sembra nascere dai tanti che sono rimasti indietro ( che neanche lontanamente sono saliti sul treno della ripresa) e da quelle regioni, soprattutto meridionali, incapaci di liberarsi dai lacci e laccioli della corruzione e della criminalità’.
Questa immagine pero' altro non e’ che lo specchio di una politica che, occupata in una guerra continua, una sorta di faida tra partiti, sta perdendo di vista il vero motivo della sua esistenza e cioè’ il bene della comunità’.
Partita la campagna elettorale, dopo un’estenuante raggiungimento di una legge elettorale utile a non far perdere nessuno, il cittadino attento si e’ potuto fare alcune semplici domande.
TRA VECCHI E NUOVI POLITICI. QUATTRO SEMPLICI DOMANDE
Primo
Perche’ nessuno presenta uno straccio di programma?
Certo tutti l’hanno pronto, gli uffici economici dei partiti o i siti web sono strapieni di programmi, peccato che non li tirino fuori.
Eccezion fatta per alcune uscite estemporanee belle a sentirsi, più’ difficili a realizzarsi, dal reddito di cittadinanza, alla pensione da mille euro per tutti, alla flat tax al 15% e via di questo passo.
Secondo
Perche’ il normale modus operandi di un politico di oggi e’ sparare a zero sull’avversario cercandogli la pagliuzza
nell’occhio senza accorgersi di essere accecato da un’intera trave?
Quanti ad esempio hanno picchiato duro su uno scandalo serio ma piccolo come Banca Etruria dimenticandosi completamente di essere stati presenti quando la più’ grande Banca italiana, il Monte Paschi, andava a catafascio?
Quanti parlano di risolvere il problema dell’occupazione giovanile senza ricordarsi di quando al Governo permisero a tutti di fare tutto con il risultato che ora ci troviamo ad avere un numero sproporzionato di avvocati, medici e esperti di comunicazione ma ci mancano infermieri, periti, geometri e elettricisti?.
Terzo
Perche’ nessun politico ha il coraggio di pensare seriamente a diminuire i costi di una P.A che non solo e’ fallimentare, sovradimensionata e forse prima al mondo in termini di costi ma riesce pure ad entrare in una dura procedura di infrazione dall’Europa perché’ da anni non paga i fornitori nei tempi considerati normali ?
La risposta e’ troppo semplice per scriverla.
Quarto
Perche’ la vecchia guardia della politica invece di aiutare le nuove leve nel crescere si mette di traverso e altro non fa che dividere per un finto orgoglio di esserci sempre?
TRA VECCHI E NUOVI POLITICI. ELEZIONI DI VALORE EPOCALE
Non e’ possibile che gente come Luigi Bersani, Massimo D’Alema, Silvio Berlusconi, Angelino Alfano non siano coscienti che la loro esperienza potrebbe essere utile solo se non diventa divisiva come ora ma focalizzata invece ad unire.
Ad unire con uno scopo unico e semplice , forse banale ma determinante : il bene del paese.
Ed allora cari politici che state comprensibilmente pensando a mantenere il vostro potere e prestigio per una volta
toglietevi gli occhiali da sole e cominciate a vedere la luce reale.
Le elezioni di marzo rappresentano qualcosa di epocale per l’Italia, il passaggio tra la vecchia e la nuova generazione politica.
Solo se i senior sapranno fare un passo indietro pensando non solo al proprio ombelico ma al bene del paese e dei futuri governanti junior questa Italia prendera’ appieno il vento della ripresa in atto.
Un’alternativa non e’ nemmeno pensabile