Il senso del senatore Giarrusso per gli insulti
Prima la Turchia, ora il caso del giornalista Rai del Tgr siciliano, Davide Camarrone
Il senatore dei Cinque Stelle, Michele Giarrusso con la sua imponente stazza, ha, senza dubbio, il phisique du role, come si diceva una volta per recitare il personaggio di Mangiafuoco; e richiama, (ma non lo dico perché non è politically correct) anche certe suggestive reminiscenze lombrosiane. Evidentemente poi, le ultime vicende del Sultano turco Erdogan, hanno eccitato la già fluente favella del senatore che è stato denunciato, tempo fa da una deputata del Pd per quanto scrisse sul blog di Beppe Grillo (maggio 2015), con il titolo, “La mafia ai tempi del Pd”, di cui riporto il l’inizio: "Nel balcone accanto al palco ad Agira, infatti, erano presenti Mirello Crisafulli (candidato sindaco di Enna del Pd e intercettato nel 2008 dai Carabinieri mentre in un albergo di Enna discuteva di appalti con un capo mafia), l'eurodeputata del Pd Michela Giuffrida e il candidato sindaco del Pd deputato Maria Greco.
Accanto a loro, infatti, sullo stesso balcone, era platealmente visibile il Sig. Giuseppe Giannetto (tesserato del Pd) arrestato nel 2005 mentre cenava in un casolare di campagna e discuteva di affari con il boss Giuseppe Di Fazio, reggente della famiglia mafiosa Santapaola, inserito nell'elenco dei 30 più pericolosi latitanti di mafia e condannato all'ergastolo per l'omicidio dell'ispettore di Polizia Lizio”.
Qui si può leggere invece il post completo: http://www.beppegrillo.it/2015/05/la_mafia_al_tempo_del_pd.html
Gli interessati smentirono di conoscere Giannetto che Giarrusso definiva contiguo ad ambienti mafiosi. Per questo post è stato querelato per diffamazione aggravata dalla deputata Maria Gaetana Greco (allora candidata sindaco ad Agira, provincia di Enna) e qualche giorno fa proprio il Senato ha dato il luogo a procedere optando per la sindacabilità del suo giudizio che, secondo la giunta, esorbitava dalle situazioni per cui è prevista l’immunità. Giarrusso prima aveva provato a farsi scudo dell’articolo 68 della Costituzione ma poi sommerso dalle critiche dei suoi stessi compagni di partito ha fatto marcia indietro, ma ormai la procedura di voto che lo ha visto soccombere con 159 sì, 75 no e 4 astenuti, era già avviata. E’ invece di pochi giorni fa la querelle scoppiata sempre tra Giarrusso e il giornalista Rai del Tgr siciliano, Davide Camarrone che aveva osato criticare Luigi Di Maio; non lo avesse mai fatto. Il senatore lo ha apostrofato su FB con un “Buttati al mare con una pietra al collo”; alla sequenza di prevedibili proteste di altri utenti ha risposto di averlo insultato perché “colto nell’atto servile di omaggiare Renzi” ed invitando i militanti 5S ad inondare di messaggi la bacheca FB del reprobo “giornalaio”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/25/m5s-giarrusso- contro-giornalista- rai-buttati- al-mare- con-una- pietra-al- collo-i- deputati-siciliani- ci-dissociamo/2931365/
Camarrone, querelerà Giarrusso sul penale e civile ed ha comunque scritto una lettera di protesta al presidente del Senato Pietro Grasso mentre il senatore Pd Andrea Marcucci ha chiesto al presidente Grasso di intervenire per il “linguaggio violento e minaccioso” utilizzato da Giarrusso.