Il teorema Murra
La Raggi -secondo Murra-sotto ricatto
In questa vicenda capitolina emergono nuovi ed inquietanti elementi come in una sorta di matrioske incapsulate che però alla fine portano sempre a lei, alla sindaca Virginia Raggi che dal quadro che emerge sembra essere il punto d’arrivo su cui convergono tutte le piste.
Dall’inchiesta della procura di Roma -dove è stato ascoltato come persona informata sui fatti- emerge ora la testimonianza di Rodolfo Murra ex capo dell’avvocatura capitolina, prima licenziato a marzo e poi riammesso a maggio dal prefetto Tronca reggente del post - Marino che ha una gran voglia di parlare dopo essere stato riallontanato definitivamente a novembre da Marra e lo fa a 360 gradi tra l’altro in una intervista al Corriere della Sera.
Il “Teorema Murra” è che la sindaca di Roma, Virginia Raggi, sia sotto ricatto di Raffaele Marra.
Murra afferma che Marra gli diceva in continuazione: “So tutto di loro, prima o poi parlerò. E se parlo non so cosa succede”.
Sempre Murra afferma una cosa del resto ben nota e cioè che Marra aveva rapporti con il mondo dei costruttori capitolino (ed infatti è stato arrestato con Scarpellini) e con la destra romana, anche questo vero visto che ha lavorato con l’ex Sindaco Alemanno e con l’ex Presidente della Regione Lazio Polverini.
Altresì Murra definisce Marra sodale ed amico di Panzironi (ex Ad Ama sotto Alemanno) convolto pesantemente ed arrestato nell’indagine di Mafia Capitale.
Murra definisce il suo quasi omonimo Marra come un “tipo losco ed arrogante” e che si erano conosciuti era capo del dipartimento delle politiche abitative del Comune con Alemanno nel 2012.
Murra ricorda come ci sia stata una “macchinazione” tra i grillini e il capo dell’autorità anticorruzione Cantone per fare fuori il capo di Gabinetto Rainieri e che lui in quella occasione non si piegò ai diktat della “cupola” di potere che aveva ordito l’allontanamento a suo avviso scorretto.
Murra inoltre punta il dito sul fatto che in Campidoglio comandavano solo Marra e Romeo, mentre Frongia era in una posizione più defilata.
Le dichiarazioni rilasciate da Murra ai magistrati e ai giornali sono -come detto- molto gravi e potrebbero indurre (se già non è successo) i PM ad indagare la Raggi ed allora sarebbe rilevante il problema politico per i Cinque Stelle che hanno sempre detto che un politico con un avviso di garanzia si deve dimettere.
Occorre indagare sui rapporti tra la Raggi ed alcuni ambienti della destra romana ed occorre chiarire i rapporti tra la Sindaca e lo studio legale Sammarco.
Alessandro (penalista fratello di Pieremilio) è stato l’avvocato di Previti, Dell ’Utri e Berlusconi. Inoltre la giovane avvocata Raggi aveva svolto il suo praticantato nello studio di Previti. Niente di male se non fosse che poi la sindaca ha sbianchettato rapidamente (perché?) i suoi CV di questa (ora) imbarazzante esperienza lavorativa.