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Politica
Il Vaticano contro Salvini: "No elezioni anticipate, prima legge di bilancio"

"Siamo tutti molto sconcertati e preoccupati per ciò che sta accadendo - dichiara al Giornale il vicepresidente di una delle tante associazioni cattoliche -. A rimetterci sono le famiglie, i lavoratori, l'economia subirà una nuova fase di recessione. Non si può lasciare un progetto di punto in bianco solo per questioni elettorali. Non si fa campagna elettorale per un anno e mezzo sulla pelle degli italiani".

La base cattolica commenta la l'apertura della crisi di governo da parte del leader leghista Matteo Salvini: "Andare al voto adesso ribadisce il presidente di un'altra associazione cattolica equivale consegnare il Paese a una persona che ha utilizzato tutti noi solo per fare campagna elettorale, dopo aver assicurato alla gente una stabilità governativa che avrebbe impattato positivamente sulle famiglie e l'economia". "Noi non siamo mai stati molto contenti di questo governo - dice Carlo Costalli, presidente del Movimento Cristiano Lavoratori -, è chiaro tuttavia che una crisi così improvvisa crea molta preoccupazione. Il Paese ha bisogno di stabilità e chiarezza. Diciamo no a lunghe trattative o governicchi. Sono molto chiaro: o governo stabile o si va a votare. Dubito che si riesca a votare e avere un governo stabile prima della legge di bilancio. Quindi, procediamo con quella. Poi si discute del resto. Ma vorrei un governo stabile, e lavorare per creare posizioni politiche più vicine ai nostri temi". 

"Numero uno per la creazione del consenso, ma deludente sulla capacità di governare e migliorare il Paese - osserva il segretario di un altro movimento cattolico -. Un Paese non si governa assecondando la pancia prosegue - ma offrendo un orizzonte preciso e una prospettiva alle paure dei cittadini" una delle critiche che vengono mosse al ministro dell'Interno.

C'è inoltre chi propone soluzioni, "Il Parlamento può trovare altre maggioranze, come è avvenuto per Lega e M5s avvertono ancora altre fonti cattoliche si può creare un governo tecnico condiviso. Di sicuro occorre procedere alla legge di bilancio e poi si vede". E ancora: "Qui non si tratta di fare tifo per il Pd o per i Cinque Stelle, o di essere contro Salvini. Ma di assumersi in modo maturo le proprie responsabilità. Prima delle elezioni viene la risoluzione dei problemi grandi per il Paese". Lo dicono - prosegue il Giornale - anche due big della finanza bianca come Giuseppe Guzzetti e Giovanni Bazoli. A Famiglia Cristiana l'ex presidente della Fondazione Cariplo e il presidente emerito di Banca Intesa Sanpaolo parlano di "democrazia in pericolo". Poi è il turno dell'immaginazione: "Se sul tema della sicurezza continua a raccogliere crescenti consensi, non credo che questo si verifichi con riguardo ai suoi attacchi al volontariato e alle Ong. Ma serve un piano Marshall per l'Africa o l'Europa sarà travolta".

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