Inascoltato in Europa, Renzi rettifichi la politica dell'immigrazione
Si è visto che cosa è successo al vertice di Bratislava lo scorso venerdì
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha ricevuto dal segretario di Stato Usa John Kerry il Global Citizen Award. La settimana scorsa l' ambasciatore americano in Italia William Phillips, il portavoce del Governo tedesco e l'agenzia di rating Fitch avevano apprezzato la politica interna del premier, in particolare la riforma del lavoro (attuata) e quella costituzionale (da approvare tramite referendum).
Più crescono i riconoscimenti internazionali nei confronti di Renzi circa le scelte interne, più l'Italia viene abbandonata nella gestione degli sbarchi dall'Africa. Con la farsa che il premier viene blandito. Si pensi alla cerimonia di Ventotene di agosto, per celebrare uno dei padri dell'Europa Altiero Spinelli, con la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Fran?ois Hollande. Evento che fece parlare, dopo l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue (Brexit), di troika: Germania, Francia e Italia.
Si è visto che cosa è poi successo al vertice di Bratislava lo scorso venerdì. Con Renzi che tiene la conferenza stampa distinta da quella di Merkel e Hollande. Dice che nessuna decisione è stata presa circa i migranti dall'Africa. Sostiene che l'Italia farà da sola. Che ci sono scadenze elettorali nei maggiori Paesi e nessuno vuole esporsi su un tema così spinoso.
E' opinabile quanto l'Italia conta a livello internazionale. Al di là delle sofferenze dei migranti che non sono in discussione, l'Italia ha sbagliato sin dall'inizio. Soltanto un Paese ricco e con un'economia che tira, come la Germania, può permettersi, come ha fatto coi siriani, di aprire le porte. Non lo poteva l'Italia, in particolare dopo la crisi del 2008. Negli altri Stati membri dell'Ue vigeva e vige la regola dell'egoismo, del girarsi dall'altra parte, del fingere di non vedere. L'Italia si è comportata come quel condomino che in un palazzo volontariamente si accollasse il compito di raccogliere e smistare i rifiuti. Difficile che un altro gli chieda di condividere l'incombenza. Bisogna prendere atto di tale fallimento: della situazione delle città, della mancanza di sicurezza, dei piazzali delle stazioni ferroviarie diventati latrine, dei Comuni che non ce la fanno abbandonati dallo Stato, dei migranti che vivono per strada in condizioni disumane. Azzerare tutto. Cambiare politica sia nell'accoglienza sia nella relazione coi partner europei.