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Politica
Intercettazioni, Napolitano: "Ipocrita chi si lamenta per l'abuso"

"Credo sia un errore parlare di gogna mediatica, perché qui c'è qualcosa di più profondo dell'aggressione al Pd e al suo segretario. Qui c'è qualcosa che riguarda il funzionamento della democrazia italiana e che dovrebbe allarmare tutti quanti. Un attacco alla democrazia". Usa parole dure il presidente del Pd Matteo Orfini, in un'intervista all'Huffpost e attacca così dopo l'intercettazione della telefonata di Matteo Renzi con il padre, aggiungendo che "l'unico obiettivo è colpire il principale partito del Paese".

L'ennesima bufera scoppiata dopo la notizia dell'intercettazione della telefonata dell'ex premier, scatena anche la reazione dell'ex capo dello Stato, Giorgio Napolitano:  "Tutti adesso gridano contro l'abuso delle intercettazioni e l'abuso della pubblicazione. È un'ipocrisia paurosa perché è una questione aperta da anni e anni con sollecitazioni frequenti e molto forti da parte delle alte istituzioni. Io personalmente ho messo il dito in questa piaga e non c'è mai stata una manifestazione di volontà politica per concordare provvedimenti che avessero messo termine a questa insopportabile violazione della libertà dei cittadini, dello stato di diritto e degli equilibri istituzionali", ha detto. L'ex presidente della Repubblica non ha dubbi: bisogna chiedersi "perché fino a oggi sono sfuggiti a qualsiasi soluzione normativa. È una vicenda che si trascina in modo intollerabile".

Parole che, per Roberto Speranza (Mdp), suonano simili a quelle pronunciate da Berlusconi qualche anno fa: "La storia che abbiamo vissuto e pensavamo fosse chiusa, di chi denunciava accanimento delle procure e attacchi alla democrazia, sembra tornare nelle dichiarazioni di Orfini su Consip. È sorprendente e dimostra com'è cambiata la natura del Pd - afferma -. Il Partito democratico ormai usa gli stessi argomenti che usava Berlusconi qualche anno fa: c'è una strana convergenza tra le affermazioni di autorevoli esponenti Pd e quelle che un tempo faceva Berlusconi".

Le dichiarazioni di Orfini, secondo il senatore M5s, Vito Crimi, sono il segnale di un partito 'spaesato', che "grida al complotto sull'inchiesta Consip e arriva persino a dire che è in atto un attacco alla democrazia... L'unico vero complotto è quello messo in atto dalla banda renziana (Boschi, Lotti, padri, figli, ecc.) ai danni del Paese, degli imprenditori onesti e dei risparmiatori delle banche". A lui fa eco il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, secondo il quale, dalla telefonata tra Renzi e il padre, "viene fuori come al solito la doppia faccia di Matteo Renzi e del Pd e come abbiamo visto, di Maria Elena Boschi, sulla questione delle banche... Loro hanno infettato le istituzioni con la menzogna: dobbiamo liberarcene democraticamente e mandarli a casa il prima possibile" ha esortato.

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