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Politica
Ira dei renziani contro Zingaretti. Le tre condizioni? "Mai discusse"


Sconcerto, per dirla con un eufemismo. Le tre condizioni 'non negoziabili' - e pesantissime nella trattativa con i 5 Stelle - che Nicola Zingaretti avrebbe posto durante il colloquio al Colle, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, a quanto apprende l'Adnkronos, hanno provocato una certa tensione tra i renziani. "Ci aspettiamo che vengano smentite" dice un big dell'area ricordando che è stata data "piena fiducia e pieno sostegno al segretario" e che "in Direzione non abbiamo nè discusso nè votato quei 3 punti". A quanto viene riferito, durante il colloquio al Colle, il più stringente sulla 'non negoziabilità' dei 3 punti (ovvero, come riporta Repubblica, abolizione totale dei due decreti sicurezza; accordo di massima, prima della formazione del governo, sulle misure della manovra economia; no alla legge della riforma sul taglio dei parlamentari come è stata scritta e votata fino ad oggi) sarebbe stato in particolare l'ex-premier, Paolo Gentiloni.

Crisi, Zingaretti alza la posta: 3 condizioni 'non negoziabili' - Tre condizioni tassative "non negoziabili", che vanno nel dettaglio dei provvedimenti che il nuovo governo dovra' introdurre o abolire, se vorra' il sostegno parlamentare del Pd. Sono quelle che il segretario Dem Nicola Zingaretti, stando a quanto filtra dal Nazareno, ha posto per l'adesione a un governo giallorosso e che costituiscono dei veri paletti rispetto all'enunciazione dei cinque punti piu' generici contenuti nell'ordine del giorno approvato ieri in direzione. E in effetti si tratta di condizioni che potrebbero risultare indigeste all'altro eventuale contraente del patto di governo, e cioe' M5s. A partire dal taglio dei parlamentari, che si e' arenato in Parlamento a causa della crisi, quando mancava solo una lettura per l'approvazione definitiva e su cui i grillini stanno puntando molto nella loro campagna contro Matteo Salvini. Per il Pd il taglio, cosi' come portato avanti in questa legislatura, non sarebbe accettabile se non inserito in una riforma complessiva che tenga conto anche della legge elettorale e che riprenda alcuni spunto della riforma Boschi naufragata al referendum. L'altra richiesta forte di Zingaretti e' l'abolizione dei due decreti sicurezza approvati dal governo gialloverde, avallati non senza mal di pancia da M5s, trattandosi di provvedimenti bandiera leghisti, mentre la terza e' un accordo preventivo sui contenuti della legge di bilancio. Il segretario Dem, dunque, ha rivestito di contenuti piu' stringenti e perentori la richiesta di discontinuita' rispetto a "nomi e contenuti" coinvolti nel governo gialloverde, arrivando a porre un veto esplicito sull'ipotesi di un governo Conte-bis. Sul taglio dei parlamentari, ieri era tornato anche il leader leghista Matteo Salvini, che aveva parlato di "sberlone" dato dal Pd a M5s, sottolineando la contrarieta' Dem al questa legge sul taglio dei parlamentari.

GOVERNO: FONTI PD, '3 CONDIZIONI SONO TRADUZIONE ODG UNANIME DIREZIONE' - "Le tre condizioni poste da Zingaretti sono le traduzione dei 5 punti compresi nell'Ordine del giorno votato all'unanimità, per acclamazione, dalla Direzione del Pd". Lo spiegano all'Adnkronos fontidel Pd, chiarendo anche il merito dei "principi non negoziabili" cui ha fatto riferimento Nicola Zingaretti dopo le consultazioni al Quirinale. "E chiaro che la manovra venga scritta prima di dare l'incarico al premier, anche per avere tutte le garanzie per evitare l'aumento dell'Iva", spiegano le stesse fonti che poi proseguono: "L'abrogazione dei decreti sicurezza era esplicitamente prevista nei 5 punti dell'Odg. Se arriva a Lampedusa la Sea Watch, magari mentre il governo giura, e sono ancora in vigore quei decreti cosa si fa? La nave va multata, sequestrata e le persone che sono a bordo bloccate?". Infine, specificano sempre le fonti Pd, "lo stop alla riduzione dei parlamentari è legata al lavoro da fare su una riforma organica, ampia, che comprenda anche il taglio dei parlamentari insieme a altri punti, a partire da una legge elettorale coerente".

Orlando: taglio parlamentari ma in quadro bilanciato - "Non abbiamo detto di non andare avanti col taglio dei parlamentari, abbiamo detto che va fatto con un quadro di bilanciamento, a partire anche dall'aggiustamento della legge elettorale". Lo ha detto Andrea Orlando uscendo dal Nazareno. Quindi, riguardo l'approvazione definitiva della legge, "quantomeno non farlo subito - ha aggiunto - ma vedere quali sono gli altri interventi di accompagnamento" GRS 22-AGO-19 14:19 NNNN

Crisi: Orlando, abolizione dl sicurezza certamente imprescindibile - "Sicuramente si'". Cosi' il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, risponde a chi gli chiede se per l'appoggio del Pd a un governo con M5s l'abolizione dei decreti sicurezza sia imprescindibile. "Occorre- aggiunge- un cambio radicale di politica su questi temi".

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