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Politica
Italia, Paese dei debiti. Scrocconi. L'affondo del tedesco "Der Spiegel"

In questi giorni tutti i giornali italiani hanno citato un articolo del settimanale “Der Spiegel”, per la durezza con la quale tratta l’Italia. Questo testo, per la cui traduzione ho avuto qualche difficoltà, può sembrare eccessivo e addirittura insultante. Ma è utile per vedere come la questione possa essere vista dall’altro lato delle Alpi. Moltissimi si esprimono nei termini più severi nei confronti della Germania e della sua politica. Ebbene, si sappia che un giornalista tedesco ci può rendere la pariglia. Forse sarebbe meglio, da una parte come dall’altra, smetterla con i toni sopra le righe.

 

L’Italia, il Paese dei debiti. Gli scrocconi di Roma

Come definire una nazione che prima tende la mano, per farsi finanziare dagli altri la sua bella vita, e poi minaccia i suoi finanziatori quando questi richiedono la restituzione del denaro che hanno prestato?

Di Jan Fleischhauer

Il nuovo governo promette agli italiani il paradiso in terra: meno tasse, in pensione più giovani e un reddito minimo per tutti. Secondo le prime valutazioni le spese per questi benefici ammonterebbero a 100-125 miliardi l’anno.

Poiché i membri della coalizione non riuscivano a mettersi d’accordo su che cosa potevano risparmiare si sono decisi a passare il conto ai vicini. I partner europei avrebbe dovuto concedere agli italiani 250 miliardi di euro, così era scritto nel testo originale del contratto di coalizione, che i vertici della Lega e dei Cinque Stelle (in it.nel testo) avevano elaborato.

Nel prosieguo l’annullamento del debito è sparito nella parte invisibile del contratto. Il capo dello Stato italiano, che dovrebbe benedire la faccenda, non sembra molto disposto ad approvarlo. Ma con questo non è che il proposito sia del tutto sparito. Bisogna soltanto aspettare che l’inchiostro sotto la dichiarazione di costituzione del governo si asciughi e poi lo vedremo riapparire.

L’Italia non è un Paese povero. Il nord del Paese appartiene alle regioni più prospere del mondo. Un’occhiata alla distribuzione dei patrimoni mostra che gli italiani sono perfino più ricchi dei tedeschi. Secondo la London School of Economics la famiglia media italiana possiede 275.205 euro, cioè 80.035 euro in più rispetto alla corrispondente famiglia tedesca. Di fatto l’Italia potrebbe pareggiare i suoi debiti con le sue sole forze, se il governo si decidesse a far partecipare sul serio i suoi cittadini al risanamento dello Stato. Sarebbe già un grande passo avanti, se gli italiani riuscissero finalmente a convincersi a rinunciare alla loro incuria morale rispetto alle tasse.

Come si deve definire il comportamento di una nazione che prima tende la mano, per farsi letteralmente finanziare dagli altri il dolce far niente (in it.nel testo) e poi minaccia di dare una legnata in testa a coloro che gli hanno dato i soldi, se questi insistono per il pagamento del debito? Parlare di mendicità non sarebbe il concetto giusto. Il mendicante almeno dice grazie, quando uno gli riempie la tasca. Bisogna piuttosto parlare di sporca mendicità aggressiva.

Effettivamente la cosa sembra arrivare all’estorsione. O voi cedete alle nostre intimazioni oppure noi lasciamo saltare per aria l’intera bottega. Ecco la taciuta minaccia dietro la decisione di proclamare per l’Italia la fine di tutte le regole dei debiti. A confronto dell’Italia la Grecia è stata una sciocchezza. L’Italia ha la terza più grande economia dell’eurozona, quasi un quarto del totale deii debiti di tutti i Paesi europei è dovuto all’Italia. Se gli italiani decidessero che essi non onoreranno i loro impegni di pagamento, l’euro salterebbe, e i tedeschi perderebbero tutto il denaro che hanno impegnato per salvarla.

L’uomo che ha messo in mano al fronte trasversale di Roma l’arma con la quale essa ora tiene sotto mira i vicini si trova a Francoforte. Quando i tedeschi osservano che con i loro titoli di credito non possono comprarsi niente, dovrebbero ricordarsi di Mario Draghi, che li ha derisi come conigli spaventati, quando egli ha svalutato le loro assicurazioni sulla vita e i titoli di credito.

Si farà tutto il necessario per salvare l’euro, aveva promesso Draghi nel momento più grave della crisi europea: “Whatever it takes”. Della promessa hanno preso buona nota a Roma. A circa 390 miliardi ammonta il valore dei Btp e simili italiani che per le vie più intricate del sistema monetario hanno trovato ingresso nelle cantine della Banca Centrale Europea. Ora alla Bce non rimane altro che proseguire la sua politica, perché ogni significativo aumento degli interessi dello Stato italiano condurrebbe all’insolvibilità.

Non ho niente contro coloro che vivono al di sopra dei propri mezzi. Per quanto mi riguarda, gli italiani potrebbero proseguire il loro sport di evasione delle tasse. Trovo soltanto indecente quando si pongono i costi delle proprie decisioni politiche a carico di stranieri che hanno una concezione della politica assolutamente diversa e dove, quando possono votare, votano in conformità con essa. Un simile comportamento non è conciliabile con la mia concezione della democrazia.

Ma forse si deve vedere l’avventura italiana come un esperimento di politica postnazionale. Nessuna nazione, che ha stima di sé, quando può aiutarsi da sé richiede l’aiuto degli altri. Chi potrebbe mai voler apparire come un mendicante e uno scroccone? Gli italiani, a quanto pare, hanno superato questa forma di orgoglio nazionale.

(Traduzione dal tedesco di Gianni Pardo)

http://www.spiegel.de/politik/ausland/italien-die-schnorrer-von-rom-kolumne-a-1209266.html

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der spiegel





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