Italia e Spagna. Le elezioni non sempre sciolgono i nodi politici
Ma il ricorso alle urne non è preferibile allo stallo dei governanti giallorossi ? Nel bel Paese, non c’è un Sanchez
Di recente, alcuni commentatori hanno definito l’attuale esecutivo giallorosso “un governo senz’anima”. Io ritengo che non sia conveniente, per l’Italia e per i partiti che contano su una risicata maggioranza in Parlamento, ma non nel Paese tirare a campare, tra errori e liti, piuttosto che, come era solito dire Andreotti, tirare le cuoia. Le elezioni, non sempre, sciolgono i nodi politici più intricati, come dimostra la Spagna, che domani, per la quarta volta in quattro anni, riapre le “gabine” elettorali. Ma la convocazione dei comizi non è una soluzione preferibile ai rinvii, alle polemiche quotidiane, ai flop (Ilva) e al logorante stallo ?
Qualcuno ha criticato il premier spagnolo per aver evocato il fantasma del franchismo. Nel bel Paese, per fortuna, non incombe il ritorno del fascismo ma, nella sinistra, dopo il flop di Renzi, non è, sinora, emerso un leader di rilievo come Pablo Sanchez. Non si vede all’orizzonte chi potrebbe sfidare, con chances di successo, Matteo Salvini. E il governo, nato per sbarrare la strada alla Lega, le sta aprendo un’autostrada...
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