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Politica
Italia, un paese sull’orlo di una crisi di nervi
(fonte Lapresse)

Messa la scorta a sindaci, ministri, responsabili della sanità coperti di minacce attraverso i social e con scritte a lettere cubitali dipinte sui muri. Tristi ricordi di un’epoca che fu, quella delle Brigate rosse. Sicuramente un disturbo diverso ed estremo ma limitato a pochi rispetto a quello fortunatamente più contenuto ma sparso su tanti milioni di italiani.

La lunga chiusura per la pandemia non ci ha insegnato nulla né ci ha reso migliori. Siamo come gli animali che, in mancanza di cibo, si azzuffano tra loro. Mai come adesso sono emerse le peggiori derive dei campanilismi, degli attacchi ai politici, alla casta bancaria, insomma contro tutto ciò che sembra allontanarci dal ritorno ad una vita normale. Rabbia è il sentimento comune di questi tempi. 

Tutti sono e siamo responsabili, ma un’entità sopra tutte è il colpevole numero uno: il Governo. Un Governo una volta tanto non ‘ ladro’ ma insufficiente a gestire il doppio nemico, il Coronavirus e il crash dell’economia.

Italia,un Paese sull'orlo di una crisi di nervi

Siamo uno dei pochi Paesi al mondo dove si riesce a normare pure le sciocchezze. Si discute e si litiga in un Governo dove pochi hanno il coraggio di prendersi responsabilità. La paura più grande dei politici è di prendere decisioni per il Paese ma sempre con le debite coperture di responsabilità qualora non funzionassero.

Ed allora meglio ‘ abundare quam deficere’ mettendo altri grovigli nel 'mare magnum' della burocrazia.

Il Paese ne è immerso e sta uscendo dalla pandemia e i numeri lo confermano. Purtroppo se da una parte si vede la luce, dall’altra, quella economica e sociale, si entra in un tunnel oscuro.

Mai come adesso il diktat ’semplificare’ dovrebbe assumere un valore inimmaginabile.

La guerra economica affligge migliaia di PMI in crisi, senza aiuti da parte dello Stato né da parte delle banche, grandi imprese in affanno, professionisti e partite Iva in debito di ossigeno. Nel sociale  poichè il prolungato lockdown ha creato una schiera di nuovi poveri. Purtroppo le scelte del Governo a trazione grillina hanno sparso a larghe mani il concetto dell’assistenzialismo: reddito di emergenza, di cittadinanza, didisoccupazione. Lo storytelling del governo spiega che il tuo Stato 'ti aiuta, non preoccuparti’. La realtà invece è molto diversa. Invece di preoccuparsi di dare i soldi promessi, dai buoni spesa, ai prestiti facilitati, alla Cassa Integrazione, ci si inventa ogni giorno nuove norme e su queste si perde tempo e si discute. Si multano giovani per un abbraccio o per  una pacifica manifestazione per chiedere lavoro senza capire che la miccia si puo’ accendere per molto poco.Tra le proposte ‘curiose ed inutili’ brilla quella degli assistenti civici, sessantamila signori che dovrebbero andare in giro a ‘consigliare’ gli italiani a seguire le regole di sicurezza. 

Italia, un Paese sull'orlo di una crisi di nervi

Ma a chi in un Paese normale in una situazione straordinaria puo’ venire in mente una ‘sciocchezza' di tale misura? Ma vi immaginate una misura del genere proposta negli Stati Uniti? In Germania? In Francia?

Gli italiani non sono bambini e per il rispetto delle regole ci sono le Forze dell’Ordine. Forse sarebbe stato meglio scegliere volontari non per spiare o per trattare gi italiani come tanti ‘bimbiminchia’ incapaci di curare la propria salute ma per andare nei campi ad aiutare l’agricoltura in crisi o per stare vicini al terzo settore che ora più che mai si è allargato e ha bisogno di sostegni ed aiuti.

Sarebbero norme facili e razionali e per questo non saranno facilmente mai suggerite. 

E la rabbia sta montando peggio della panna.

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