Kurz in Austria, Macron in Francia, Calenda in Italia?

La vittoria di ieri in Austria di Sebastian Kurz, 31 anni, leader dei popolari, segna forse uno spartiacque non solo politico, ma antropologico.

Si tratta di un premier giovane, piacente, dinamico insomma un archetipo che alberga sonnacchioso nell’inconscio collettivo di un popolo e che può essere tratto nel mondo reale dalla magia della politica.

Oltre che in Austria infatti, dobbiamo registrare la vittoria di un altro leader “giovane, piacente e dinamico” e cioè quell’ Emmanuel Macron, 39 anni, che ha sedotto i francesi e gli europei.

Kurz, come Macron, è cool, come si suol dire.

Veste bene, è ottimista a soli 24 anni è stato sottosegretario, deputato a 26, e poi ministro degli Esteri a 27 e a 31 il più giovane cancelliere del mondo. La sua compagna, Susanne Thier, la prossima first lady Austria, ha solo 26 anni e bionda e piacente.

Nella nostra società dell’immagine -che lo si voglia oppure no- è sicuramente un enorme valore aggiunto, come del resto moglie e figlia del Presidente Usa Trump dimostrano.

Ma in Italia potrebbe sorgere una figura simile a quelle del francese Macron e dell’austriaco Kurz?

Negli anni scorsi un tentativo simile era stato fatto con Francesco Rutelli, che coniugava il bell’aspetto giovanile ad uno stile politico vincente tanto che Berlusconi se ne “innamorò” esteticamente a tal punto da volerlo avere nel suo governo.

Recentemente, anche Matteo Renzi, ha incarnato l’Ideal tipo di “giovane, piacente, dinamico e vincente”, ma poi ha perso il referendum e il posto a Palazzo Chigi.

Attualmente c’è qualche politico che potrebbe corrispondere a questi ideali di gioventù, bellezza e bravura che tanto sembrano avere presa sulla pubblica opinione?

La risposta più semplice che viene in mente è Carlo Calenda che però proprio ieri ha detto di non volersi candidare alle prossime elezioni politiche.

Ma questo non vuol dire che non potrà a puntare a fare il premier visto che gode della stima sia del centro - destra che del centro - sinistra e che il Rosatellum 2.0 spinge verso Grandi Coalizioni che devono mettere d’accordo tutti.

E chi meglio di un tecnico gradito ad ogni latitudine?

Un’altra figura che aderisce all’archetipo giovane e vincente e quella di Matteo Salvini e questo è sicuramente un vantaggio competitivo in un centro - destra in cui Berlusconi ha più di 80 anni e mostra gli acciacchi dell’età nonostante i suoi lodevoli sforzi.

Anche Luigi Di Maio rientra in questo contenitore ma, contrariamente agli altri casi, gli fa da contraltare un nutrito numero di gaffe che ne mina sicuramente l’immagine.

Fino a pochi giorni fa c’era anche Alessandro Di Battista candidato al ruolo di “giovine e bello” e magari anche molto più preparato di Di Maio, ma Grillo non lo ha voluto.

Nel frattempo, aspettando il giovane principe italiano della politica, osserviamo il duo Macron - Kurz, sperando che all’estetica si accompagni sempre la sostanza politica.