L'incoerenza di Mariastella Gelmini sulla Libia
Mariastella Gelmini critica il governo sulla Libia ma era nel governo che bombardò la Libia
Il capogruppo del gruppo Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini ha twittato così poco fa: "In Libia è guerra civile. Algeria è in subbuglio. Sarà un'estate molto calda per il Nord Africa. In Libia produciamo petrolio, da Algeria importiamo gas. Al netto di possibile ripresa sbarchi, sono in gioco gli interessi nazionali: l'assenza del governo non lascia ben sperare".
Desta meraviglia che questa considerazione venga proprio dalla capogruppo di un partito, Forza Italia, che a suo tempo diede il via libera ai bombardamenti Nato che portarono alla destituzione e all’uccisione di Gheddafi, un leader che garantiva la stabilità della polveriera libica.
La Gelmini ora invoca il governo a suo dire assente nel difendere gli interessi italiani, ma dove si trovava l’esponente forzista quando Silvio Berlusconi allora Presidente del Consiglio e il suo ministro degli Esteri Franco Frattini cedevano alle richieste francesi di attaccare la Libia a tutto danno dell’Italia?
In realtà la Gelmini era un ministro (dell’Istruzione) di quello stesso governo la cui maldestra passività ha condotto la Libia alla guerra civile e a ingenti problemi per l’Italia, tra cui le voglie francesi sugli idrocarburi e il pericolo che si torni ad un flusso incontrollato dell’emigrazione dai porti libici.
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