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Politica
L.Mancino, alt di Conte-Di Maio. "Lotta alla discriminazione sacrosanta"
Foto LaPresse

E' scontro nel governo sulla Legge Mancino. Il ministro leghista per la Famiglia, Lorenzo Fontana, ne chiede l'abolizione, appoggiato da Matteo Salvini. Ma arriva lo stop del leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio: "Non si tocca. Non è nel contratto di governo". Stop al Carroccio anche dal premier Conte: "Mai in discussione".

LE PAROLE DI FONTANA - "Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano". Lo propone il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, in un post su Facebook.

"I fatti degli ultimi giorni - scrive il ministro Lorenzo Fontana su Facebook - rendono sempre più chiaro come il razzismo sia diventato l'arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi (alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti) per puntare il dito contro il popolo italiano, accusarlo falsamente di ogni nefandezza, far sentire la maggioranza dei cittadini in colpa per il voto espresso e per l'intollerabile lontananza dalla retorica del pensiero unico. Una sottile e pericolosa arma ideologica studiata per orientare le opinioni. Tutte le prime pagine dei giornali, montando il caso ad arte, hanno puntato il dito contro la preoccupante ondata di razzismo, per scoprire, in una tragica parodia, che non ce n'era neanche l'ombra. Se c'è quindi un razzismo, oggi, è in primis quello utilizzato dal circuito mainstream contro gli italiani. La ragione? Un popolo - aggiunge il ministro leghista - che non la pensa tutto alla stessa maniera e che è consapevole e cosciente della propria identità e della propria storia fa paura ai globalisti, perché non è strumentalizzabile. Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano. I burattinai della retorica del pensiero unico - conclude - se ne facciano una ragione: il loro grande inganno è stato svelato".

infografica cosa prevede legge mancino

L'OK DI SALVINI - "Già in passato la Lega aveva proposto di abolire la Legge Mancino. Sono d'accordo con la proposta di Fontana: alle idee contrappongono altre idee, non le manette". Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, contattato dall'Ansa, approva l'intervento del ministro della Famiglia.

POI SALVINI FRENA... - 'Priorita' della Lega e del Governo sono lavoro, tasse, giustizia e sicurezza. Evitare di processare le idee nel nome della liberta' di pensiero e' una battaglia giusta, ma certo non una priorita''. Lo ha affermato il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'interno, Matteo Salvini, che interviene sulla polemica del giorno, in merito alla possibile abrogazione della Legge Mancino, che dal 1993 punisce chi istiga all'odio e alla violenza su base razziale, etnica o religiosa. A dare fuoco alle polveri era stato in mattinata il ministro della Famiglia, l'esponente leghista Lorenzo Fontana: "I fatti degli ultimi giorni rendono sempre piu' chiaro come il razzismo sia diventato l'arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi (alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti) per puntare il dito contro il popolo italiano", "abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si e' trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano"

LEGGE MANCINO, DI MAIO: NON SI TOCCA. NON È IN CONTRATTO GOVERNO

"La discussione sull'abrogazione della Legge Mancino può chiudersi tanto rapidamente quanto si è aperta. Prima di tutto non è nel contratto di governo. In secondo luogo è uno di quegli argomenti usati per fare un po' di distrazione di massa che impedisce di concentrarsi al 100% sulle reali esigenze del Paese: lotta alla povertà, lavoro e imprese". Lo scrive su Facebook il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, vicepremier, Luigi Di Maio. "In Italia - aggiunge - alcuni giornali stanno strumentalizzando alcuni casi di cronaca per coprire le vere emergenze del Paese e tutta l'Italia lo ha capito ieri quando si è scoperto chi era l'imbecille che ha lanciato l'uovo a Daisy Osakue. Ci sono invece milioni di disoccupati e milioni di poveri che per i giornali non esistono. Le soluzioni per rispondere alle loro esigenze sono dentro il contratto che il governo ha il compito di applicare. La Legge Mancino per me deve rimanere dov'è. Le pensioni d'oro invece devono scomparire alla velocità della luce".

Razzismo, Conte: stop L.Mancino mai in discussione

"L'abrogazione della legge Mancino non e' prevista nel contratto di governo e non e' mai stata oggetto di alcuna discussione o confronto tra i membri del Governo". Lo scrive il premier, Giuseppe Conte su Facebook, secondo cui sono "sacrosanti gli strumenti legislativi che contrastano la propaganda e l'incitazione alla violenza e qualsiasi forma di discriminazione razziale, etnica e religiosa".

RAZZISMO, SPADAFORA: LEGGE MANCINO VA ESTESA ANCHE A OMOFOBIA

"L'abolizione della Legge Mancino non è prevista dal contratto e poiché c'è parte della maggioranza che sarebbe non solo contraria all'abolizione ma ambirebbe a renderla ancora più incisiva, estendendola anche ad altri temi, come l'omofobia, consiglierei di non strumentalizzare temi così sensibili e delicati, provocando inutilmente dibattiti divisivi". Lo scrive su Fb il sottosegretario alle Pari opportunità e Giovani Vincenzo Spadafora, esponente del M5S.

L'IRA DEL PD - "E' un governo sempre più nero. Il ministro della Famiglia (sic) Fontana ora propone di abolire la legge #Mancino che vieta l'apologia di fascismo. La cosa grave è che non si tratta di un colpo di sole di un ministro un po' strambo". Così su twitter il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci.

"E ora è arrivato il ministro Fontana che propone di abolire la legge Mancino. Perché a questo governo fascisti e razzisti evidentemente piacciono. Perché di questo governo razzisti e fascisti evidentemente sono parte". Lo scrive su Twitter Matteo Orfini, presidente del Pd, rispondendo al ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana.

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