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Politica
La Chiesa contro il DDL Zan: le reazioni politiche alla posizione del Vaticano
Lapresse

Non solo Fedez, ma anche diversi esponenti politici hanno commentato la presa di posizione del Vaticano sul DDL Zan. C’è persino chi prova a rimettere in discussione un “totem” quale il Concordato tra Stato e Chiesa…

DDL ZAN, MAGI: "INACCETTABILE INTROMISSIONE CHIESA"

Secondo Riccardo Magi, deputato di +Europa-Radicali, “è semplice, uno Stato laico non può subire simili ingerenze e intromissioni. Scopriamo oggi che secondo la Segreteria di Stato Vaticano, il ddl Zan violerebbe in alcuni contenuti l’accordo di revisione del Concordato. Una cosa mai successa prima, un fatto di una gravità inaudita nel rapporto mai davvero limpido tra l’Italia e il Vaticano".

"Ben oltre il ‘libera Chiesa in libero Stato’; Il punto dolente sarebbe l’inserimento della Giornata Mondiale contro l’omotransfobia nelle scuole pubbliche e private, che altro non è che un’occasione per veicolare alle nuove generazioni i messaggi di rispetto e inclusione di tutte le persone. ‘Ama il prossimo tuo’, ma solo se rispetta le loro norme. Noi lo diciamo da decenni e ora lo ribadiamo: Aboliamo il Concordato!”.

DDL ZAN, ARCIGAY: "IL GOVERNO RESPINGA LE INGERENZE DEL VATICANO”

"L'attivazione della diplomazia Vaticana con l'utilizzo del Concordato per cercare di bloccare l'iter della legge Zan al Senato è un qualcosa senza precedenti nelle relazioni tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, il tentativo esplicito e brutale è quello di sottrarre al Parlamento il dibattito sulla Legge e trasformare la questione in una crisi diplomatica, mettendola nella mani del Governo Draghi per far si che tutto venga congelato": lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Che prosegue: "I motivi portati dal Vaticano nella nota diplomatica sono poi agghiaccianti: leggendo tra le parole usate da monsignor Gallagher nella nota ufficiale si capisce chiaramente che il problema non è tanto la legge, ma la Costituzione Italiana, in particolare l'art 3 a cui la legge si ispira, richiamandone i diritti alle libertà e tutele fondamentali dei cittadini. La Santa Sede, ad esempio, vive come un problema il fatto che le scuole private non siano esentate dall'occuparsi di contrastare l'omofobia: vorremmo quindi capire che cosa ci sta dicendo il Vaticano, che le scuole private difendono il diritto ad essere omofobe?" 

"La legge altro non fa che richiamare la legge sulla Buona scuola approvata nel 2016, che suggerisce alle scuole di adottare iniziative educative atte a contrastare le discriminazioni, iniziative che comunque non sono obbligatorie, e che sono lasciate alla discrezionalità dei Consigli d'Istituto di ogni scuola, che decidono se e come fare ad affrontare queste tematiche. Confidiamo che il Governo Draghi difenda i principi di laicità che ispirano la nostra democrazia, respingendo al mittente questa iniziativa della Santa Sede, perché si tratta di una ingerenza che supera ogni livello mai raggiunto nei rapporti tra l'Italia e il Vaticano, giocando sull'ambiguità di essere religione e di essere Stato, ambiguità che sarebbe ora di mettere in discussione, cancellando privilegi risalenti a 90 anni fa. Il compito del nostro Paese è quello di tutelare dalle violenze e dalle discriminazioni le cittadine e i cittadini italiani, e questo dovere, a fronte di aggressioni e violenze quotidiane che subiscono le persone LGBT+, non può essere messo in discussione da stati esteri, men che meno da uno stato teocratico come il Vaticano", conclude Piazzoni. 

DDL ZAN, ADUC: “POLITICA A SPESE DEL CONTRIBUENTE ITALIANO”

“Dalle opinioni pro o contro divorzio, aborto, contraccezione, fecondazione, libertà individuali varie, siamo passati alla nota diplomatica. Non una ingerenza da parte vaticana ma la nostra violazione di accordi. Nota quindi legittima. Nel merito: attacco alla libertà della Chiesa che sarebbe costretta a parlare di diritti Lgbtq nelle proprie scuole e che vedrebbe a rischio l’attività delle proprie associazioni”.

“Nota diplomatica da parte di chi è forte della propria posizione vista la presenza dei Patti Lateranensi nell’art.7 della nostra Costituzione, e successivi concordati (1984, ultimo aggiornamento), quelli che dispensano i soldi del contribuente italiano per la loro religione. Con l’aggiunta di leggi ad hoc tipo 8xMille (devoluto al Vaticano dall’80% dei contribuenti), esenzioni fiscali di vario tipo, condanne (pagamento Ici e Tari) non onorate e concorrenza sleale delle strutture turistiche vaticane con diverse esenzioni fiscali che l’alberghetto dietro casa nostra neanche si sogna. Vaticano omofobo? Non potrebbe essere altrimenti, foss’anche (pur considerando che alcuni cattolici la pensano diversamente dall’Oltretevere) per difendere la ‘roba’.Ora avremo grandi discussioni, rassicurazioni più o meno ufficiali e nessuna conclusione. Ci mettiamo la mano sul fuoco!”

“Il problema è a monte. L’art.7 della Costituzione può essere toccato solo da una legge di modifica costituzionale (maggioranze impossibili e proposte presentate tutte nei cassetti), referendum contro il Concordato quasi impossibile perché gli ultimi tentativi (1977) sono stati bocciati (Corte Costituzionale) dalla legge che vieta referendum in materia di trattati internazionali..Qualcuno ha voglia di affrontare questo “monte”? Tanti, ci sembra, nella società civile. Quasi nessuno, e in posizione di estrema debolezza, a livello istituzionale. Crediamo sia opportuno, come è stato nel secolo scorso per pillola contraccettiva, divorzio e aborto, una grande mobilitazione popolare che costringa il legislatore. Il primo passo è la mobilitazione per la raccolta di firme per la legalizzazione dell’eutanasia. Queste materie, inclusa la pecunia che ci viene sottratta, possono esser trattate solo in questo modo, coinvolgendo anche le confessioni religiose cosiddette minoritarie che oggi invece sembra che affollino solo le anticamere  dell’8xMille”.

 

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