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Politica
Marianna, nasce a Bologna il movimento dei cittadini "homeless della politica"

di Lorenzo Lamperti
twitter11@LorenzoLamperti

Oltre il partito radicale, oltre il centrosinistra e il centrodestra, oltre la cosiddetta Seconda Repubblica. Sabato 25 febbraio a Bologna nasce un nuovo movimento politico con la Convenzione della Marianna. Affaritaliani.it ha intervistato il suo promotore Giovanni Negri, ex segretario del partito radicale e di recente autore di un libro su Marco Pannella ("L’illuminato, vita e morte di Marco Pannella e dei radicali").

Giovanni Negri, che cos'è la Marianna e quali sono i suoi obiettivi?

Dopo la morte di Pannella sono stato ospite di Enrico Mentana a "Bersaglio mobile". Da quella trasmissione è nato un qualcosa di importante, con centinaia di persone che hanno un passato coinvolgente di militanza radicale (e non solo) e un presente di appassionati alla politica anche se si occupano professionalmente di altro. Abbiamo capito tutti insieme che esistevano ancora quelle idee e che non c'era più un luogo per farle vivere. Da qui abbiamo deciso di far nascere la Marianna, che è un simbolo parte della storia radicale, ma voglio sottolineare che non siamo una vicenda post radicale o che raccoglie direttamente l'eredità di quel partito. Non vogliamo rifare un nuovo partito radicale. Noi siamo un'altra cosa. Siamo post tutto. Siamo un tentativo di dare casa a tantissimi homeless della politica che in questi anni sono stati costretti a vagare elettoralmente tra quello che non c'è. Vogliamo fare una cosa per il dopo Renzi e il dopo Grillo.

Secondo lei Renzi e Grillo sono già finiti, dunque?

Il mio timore è che l'Italia abbia imboccato una deriva sociale, politica ed economica di tipo greco. Non so se Renzi e Grillo siano finiti oppure no, so però che alle prossime elezioni si farà la tara a chi le perde e non a chi le vince. Temo molto che si assisterà a una giunta Raggi moltiplicata a livello nazionale. Penso dunque che si debba fare argine a questa china e ripartire da alcune cose concrete come la giustizia e l'economia.

A proposito di giustizia, vi proponete anche come una sorta di "partito dell'avvocatura". Perché?

E' sempre più evidente che esista un partito dei magistrati attivissimo. Mi riferisco ai fratelli De Magistris e al loro partito familiare DeMa, o alle voci sul pm di Palermo Nino Di Matteo possiible candidato del Movimento 5 Stelle in Sicilia. Ma anche a Emiliano, che si propone come padre fondatore di una nuova sinistra anche se si trova sotto procedimento disciplinare del Csm perché non ha ancora abbandonato la toga. Io credo che tutto ciò non giovi alla grande maggioranza dei magistrati che invece fanno bene il loro lavoro. Noi per la prima volta riuniamo i rappresentanti dell'avvocatura nazionale tutti insieme. Sabato avremo a Bologna con noi Beniamino Migliucci, Laura Jannotta e Umberto Fantigrossi che verranno a fare proposte concrete sul tema giustizia. Avremo poi anche le testimonianze preziose del generale Mario Mori e di Filippo Penati. Non solo, c'è anche un'altra cosa che accadrà a Bologna a cui tengo particolarmente...

A che cosa si riferisce?

Mi riferisco alla nascita dell'associazione Musulmani laici, promossa da donne musulmane (tra cui la somala Maryan Ismail, recentemente protagonista di una polemica con il Pd milanese, ndr) che vogliono dare un'idea più corretta dell'Islam e una voce alla parte laica e rispettosa delle proprie diversità. Sul punto interverrà anche l'ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata.

Quali sono le vostre proposte a livello economico?

Vogliamo contrapporci al principio dei bonus elettorali di Renzi e del reddito di cittadinanza di Grillo. Non possiamo piegarci alla logica di uno Stato che dà al cittadino in cambio del voto. Pensiamo piuttosto a uno Stato che rooseveltianamente dà in cambio di una prestazione d'opera, per esempio in servizi come la manutenzione del territorio e delle scuole. Puntiamo poi a recuperare tre punti di Pil con uno choc fiscale e a una impalcatura del tutto diversa del fisco con un approccio all'americana. A Bologna ci saranno poi degli esperti e il grande commercialista Massimo Ballario che presenterà una proposta di concordato fiscale tra imprese e Stato.

Che cosa resta del partito radicale dopo la morte di Pannella?

Il partito radicale di Pannella è morto. Pensare a una continuità è impossibile. E' giusto e doveroso interrogarsi se e come un nuovo partito radicale può avere un senso. Trovo già importante, nonché miracoloso, che l'esperienza di un partito radicale stia continuando grazie al lavoro di persone come Maurizio Turco, Sergio D'Elia, Maria Antonietta Farina Coscioni e altri. 

Il Pd a un passo dalla scissione da una parte, un centrodestra frammentato dall'altra e la scheggia impazzita M5s. Qual è la sua opinione dello scenario politico attuale?

Non avrei mai creduto, alla soglia dei 60 anni, di vivere in un paese alla deriva politica. L'unico compito sensato che spetta a un movimento politico è quello di ricostruire. Io credo che l'Italia, spero in maniera indolore, dovrà presto affrontare un problema di ricostruzione. Arginare il declino alla greca significa proprio questo: rimboccarsi le maniche e ricostruire, non è più il tempo di chiacchiere.

Renzi può essere l'uomo giusto per ricostruire?

Credo che Renzi possa al massimo dare un suo contributo alla transizione ma alla ricostruzione temo proprio di no. Lui la voleva fare attraverso la rottamazione ma non ci è riuscito e per questo penso che da molti punti di vista la sua esperienza sia da considerare archiviata. 

C'è qualcun altro allora che potrebbe assumere quel ruolo?

Andrei a piedi fino a San Pietro o a Porta Pia se solo vedessi all'orizzonte un Luigi Einaudi, un Don Sturzo o un Pietro Nenni. Credo che siano proprio i cittadini, noi piccole formiche, a dare il nostro contributo, affrancandoci dai tanti profeti di sventura, cantori non solo del populismo ma anche del vaffanculismo.

Populismo e vaffanculismo. Per caso si riferisce a Salvini e Grillo?

Certo, io li accomuno. Anche perché quello che dice l'uno o l'altro dipende dall'ora del giorno.

Nel 2017 si vota in Francia e Germania. Come vede il futuro dell'Europa?

Sono da sempre un europeista convinto ma credo che questa Ue si debba rinnovare totalmente condividendo non solo risorse, difesa e politica estera ma anche i debiti pubblici. Altrimenti è destinata al fallimento. Contrariamente a quanto pensa la maggioranza degli analisti, credo che il rischio non venga tanto dalla Francia quanto dall'Olanda, dove si vota a metà marzo, e dalla Finlandia, dove l'economia sta andando a rotoli. Senza contare la Grecia, dove il fallimento delle politiche Ue sono di nuovo drammaticamente sotto gli occhi di tutti.

Quali sconvolgimenti può portare la presidenza di Donald Trump?

Vorrei che si parlasse di Trump basandosi sui fatti concreti, al netto dei luoghi comuni. Non credo sia un nuovo Reagan e ci sono ragioni di preoccupazione fondate in particolare sul ritorno del protezionismo. Non escludo però colpi di scena, come spesso è avvenuto negli Stati Uniti. La storia americana dimostra che i grandi presidenti repubblicani come Eisenhower sono stati più pacifisti dei grandi presidenti democratici come Kennedy e Johnson. Per cui non escludo che alla fine questo annunciato ritorno al protezionismo di Trump non possa invece portare a un nuovo positivo rilancio dello sviluppo su scala globale.

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