La politica colpevole si nasconde ai media
di Daniele Rosa
Sempre meno politici in televisione e sempre meno loro interviste sui media. Una tendenza che non passa inosservata. La spiegazione potrebbe nascere dal ricordare che tre sono le fasi di comunicazione usate molto spesso dal potere politico (soprattutto nel nostro paese): c'è una fase di conquista, con interviste a raffica, comparsate in televisione in una girandola infinita; poi una seconda fase, piu' sofisticata, dove si cerca il controllo dell'informazione, con intervista mirate, concordate, mai improvvisate; ed infine un terza fase, la odierna che prevede di stare lontani il piu' possibile dai media, una sorta di ricerca di un low profile, coscienti che i risultati raggiunti dal proprio lavoro non sono certo ottimali.
Dopo anni di crisi del paese, portato a incartarsi su se stesso e zavorrato da una burocrazia unica, da una pubblica amministrazione grassa e vorace, da un livello di fiscalita' al primo posto in ogni ranking mondiale, anche il piu'ingenuo tra i politici ha inteso che mantenere un basso profilo con tutti i media non e' piu' una strategia di marketing ma un'esigenza vitale, pena la propria sopravvivenza politica. Le poche interviste di leader politici, Renzi, Berlusconi, D'Alema, o i commenti di Prodi, Monti degli ultimi tempi altro non sono altro che una conferma di questa triste realta': una politica colpevole rifugge dai media, li usa con il contagocce e si nasconde all'ombra dei propri privilegi.
Le interviste che abbiamo letto, a tutto campo, (e che hanno fatto scatenare il popolo dei social), altro non sono che un modo di avere spazio 'under control'. Possiamo sbagliarci ma interviste di questo tipo sono probabilmente concordate e 'magari' visionate ante. I commenti scitti invece sono unidirezionali, un sistema alla Grillo che significa ' io ti dico la mia e poi il resto non conta'. Quanti personaggi politici, non della preistoria, ma abbastanza vicini, sembrano aver scelto un salutare velo d'oblio rispetto alla luce delle telecamere. Pensiamo a nomi come Fornero, Visco, Bertinotti, Fini, Casini, Amato e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Per non parlare dei rappresentanti del Governo attuale dove solo il premier e pochi altri , per occasioni eccezionali (vedi Del Rio per terremoto e valanga) ci mettono la faccia. Avete per caso notizie del ministro Boschi, del ministro Fedeli o di altri? Forse una ragione c'e' visti i risultati del loro lavoro degli ultimi anni. Quelli in carica al Governo stanno lavorando e non vogliono dare troppo risalto al loro 'formidabile' lavoro, gli altri in Parlamento pur lavorando attendono sereni il raggiungimento della pensione. E quelli che la pensione o le pensioni le hanno già? Beh meglio godersele senza troppa pubblicita'.