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Di Pietro: "Lannutti? Fa paura perché indipendente. Il M5s si gioca la faccia"
Lapresse

"Su Elio Lannutti il M5s ha un'altra prova del nove, forse l'ultima, per dimostrare che fa quello che dice". Antonio Di Pietro, avvocato del senatore pentastellato candidato alla guida della Commissione Banche, parla delle polemiche intorno al suo assistito ed ex compagno di partito all'Italia dei Valori in un'intervista ad Affaritaliani.it.

Antonio Di Pietro, che cosa sta succedendo intorno a Elio Lannutti? 

Sta succedendo che Lannutti sta subendo un attacco preventivo.

Attacco preventivo da parte di chi?

Da parte di vuole evitare che faccia il presidente della Commissione Banche, tema sul quale è molto competente come si può evincere dalla sua storia professionale e dal suo impegno personale degli ultimi 40 anni.

Perché Lannutti sarebbe un nome "scomodo"?

E' scomodo perché è un nome completamente indipendente e come tale non si lascerebbe mai condizionare dai poteri forti. E' ovvio che il sistema, nel suo complesso, preferirebbe non avere uno come lui a occuparsi delle banche. Ed ecco allora gli attacchi sul piano personale.

Sono emerse due vicende, la prima sul lavoro del figlio alla Popolare di Bari e la seconda sulla frase sui "savi di Sion". Come le spiega?

Il conflitto di interessi non esiste. Ha un figlio che è un impiegato semplice, di che cosa stiamo parlando?  Per quanto riguarda l'altro aspetto, si è trattato di una frase espressa in modo infelice ma anche interpretata in modo infelice. Lannutti è stato frainteso ma comunque si è scusato immediatamente, quindi ritirare fuori ora quella vicenda mi pare strumentale. Questo è un attacco gratuito preordinato per impedire che una persona con una preparazione professionale del genere, e soprattutto una persona indipendente, possa fare il suo dovere in un tuolo a lui congeniale. Io, come suo avvocato, tutelerò i suoi interessi per onorare il suo nome in merito ad affermazioni e attacchi che partono da fatti falsi.

Quindi lo tutelerà anche contro altri esponenti di governo?

Non esiste il "signor Governo". La giustizia va fatta parlando di casi concreti, quindi guarderemo nomi e fatti. 

Lei che lo conosce bene visto che siete anche stati insieme nell'Italia dei Valori: in che modo guiderebbe Lannutti la Commissione Banche?

In modo competente e indipendente. Credo che un'informazione responsabile e un'opinione pubblica attenta debbano seguire con attenzione questa vicenda perché Lannutti sarebbe il nome perfetto per dirigere la COmmissione come un vero organi di controllo. 

A parte il suo ruolo di avvocato di Lannutti, lei ha una grande esperienza politica: in che modo crede che andrà a finire questa vicenda?

Non posso saperlo, credo però che dalla nomina di Lannutti o meno si capirà se c'è la volontà di fare una commissione vera e competente oppure se si vuole fare una commissione finta. Vogliamo dare questo ruolo a una persona competente e indipendente che conosce la storia di questi ultimi 40 anni da Sindona in poi oppure no? 

Lei e Lannutti avete incontrato Beppe Grillo: il Movimento Cinque Stelle sia compatto sulla sua nomina?

Noi siamo usciti dall'incontro con Grillo dicendo che Lannutti non farà nessun passo indietro. Poi non so come andrà a finire. Credo che questa sia un'altra prova del nove per il Movimento Cinque Stelle, forse l'ultima. Vedremo se il M5s ha ancora la capacità di essere coerente e di andare fino in fondo su quello che hanno sempre detto di voler fare. Per il momento credo che chi li ha eletti sia rimasto deluso per alcuni passi indietro e per certi "accomodamenti". Questa è l'occasione per dimostrare che i 5s fanno davvero quello che dicono.

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