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Politica
Laura Boldrini attacca D'Alema sul governo del Presidente
Il presidente della Camera Laura Boldrini ha denunciato nel 2014 un reddito imponibile di 115.338 euro

Laura Boldrini, Presidentessa uscente della Camera uscente colpisce ancora.

Nella giornata di ieri infatti non ce l’ha fatta più ed è uscita a Carta Bianca con una affermazione in cui attaccava Massimo D’Alema reo in una intervista al Corriere della Sera di aver detto che dopo le elezioni del 4 marzo non ci sarà una maggioranza parlamentare e quindi occorrerà fare un governo del Presidente.

La pasionaria rossa ha affermato, come riporta l’Ansa:

"Intanto mi permetto di dire che dobbiamo motivare le persone ad andare a votare, non possiamo dare per scontata l'ingovernabilità. Dobbiamo unirci a Mattarella all'appello al voto; le persone non possono pensare che non servirà andare a votare. Votare significa decidere in che paese si vuole vivere".

Ed ancora:

"Il governo certo che serve, e questa legge non è il massimo e rende tutto più difficile. Potrebbe esserci questi problemi, ma si risolvono sui programmi e sui valori, non in astratto. Noi siamo di sinistra - ha proseguito - diciamo 'lavoro, ambiente', valori che mancavano, e noi andiamo a riempire un vuoto, poi vediamo. Qualsiasi previsione rischia di essere un esercizio vuoto".
D’Alema, nella intervista apriva cautamente ai Cinque Stelle dicendo che il vero nemico è la destra e invitava Renzi a non farsi del male inutilmente, accusandolo  nel contempo di inciucismo con Berlusconi accusa tra l’altro che invece è stata spesso rivolta al primo  Presidente del Consiglio ex comunista tanto che Gianpaolo Pansa inventò l’ircocervo Dalemoni.

Nella intervista D’Alema ritorna per spiegare una sua vecchia battuta sulla “Lega costola della sinistra” che dice mal interpretata nel senso che non intendeva dire che la Lega di Bossi provenisse dalla sinistra (anche se il senatur sempre festeggia il 25 aprile) ma che era un dato di fatto perché gli operai al nord secondo i dati Fiom votavano appunto Lega.

Ma a parte l’intervista di D’Alema che il quotidiano di via Solferino servita tramite Aldo Cazzullo su un piatto d’argento a uno dei principali ispiratori di Liberi ed Uguali, guidati dall’uscente Presidente del Senato Pietro Grasso, la vera notizia è che la Boldrini ha ripreso la sua instancabile attività di picconatrice anche dentro il nuovo partito che l’ha abbastanza incautamente accolta.

Laura Boldrini infatti ha una personalità spiccatamente dividente ed una permalosità stellare e le sue continue critiche e battaglie sulla terminologia che l’hanno contraddistinta durante l’impegno istituzionale appena concluso hanno separato ancor di più i cittadini dalle istituzioni.

Oltretutto la velocità e la scaltrezza di Grasso l’avevano lasciata a terra alla stregua dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ma è stata incredibilmente recuperata all’ultimo minuto da LeU e non ha perso tempo tornando alla sua attività preferita: la polemica.

Dunque ha subito iniziato una querelle con lo stesso Grasso sul fatto che non poteva da solo decidere un’alleanza con i Cinque Stelle dopo il voto al che l’ex magistrato le ha fatto intendere, senza molti giri di parole, che nel partito contava lui e lei no.

Dato il carattere irascibile la Boldrini ha resistito qualche giorno e ieri non ha resistito proprio a sparare un altro siluro, questa volta contro D’Alema. Insomma in una sola settimana ha già attaccato i due principali leader del partito che l’aveva salvata dal mesto ritorno a casa.

A conti fatti la sua entrata in LeU non sembra proprio essere stato un affare per gli ex Pd.

Tags:
laura boldrinimassimo d'alemaliberi e ugualimovimento cinque stelle





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