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Politica
Laura Boldrini e la Rai: ora contesta Marcello Foa

A Laura Boldrini non parve vero di essere stata miracolata dal sistema di recupero del Rosatellum dopo essere stata umiliata nel maggioritario. Ma una volta salita a bordo, la ex Presidente della Camera dei Deputati si è scatenata perché ha avuto un secondo miracolo: la vittoria di Matteo Salvini e dei sovranisti. A lei non è parso vero che il fato fosse così generoso, dopo cinque anni di critiche degli italiani che non ne possono più delle sue strambe battaglie sessiste che, oltretutto, nuocciono alla giusta causa della parità di genere.

La Boldrini, grazie a Salvini, ha trovato una sua nuova ragione di esistenza. E così non passa giorno che lo attacca scompostamente, ripetendo vecchi ritornelli da disco rotto che non incantano più nessuno, senza contare che ogni causa che la Boldrini abbraccia, la perde.

La Boldrini viene eletta con Sinistra e Libertà e quel partito sparisce con Vendola che si ritira dalla politica; diviene Presidente della Camera e, durante il suo mandato, provoca una reazione nazionale, ci riprova con Leu e il progetto di sinistra fallisce, appoggia Asia Argento e si scopre che la figlia di Dario è accusata di molestie e l’intero movimento #Me Too perde ulteriormente di credibilità.

Roberto Natale, suo ex portavoce alla Camera, si candida in quota Usigrai ed è battuto da Riccardo Laganà, come rappresentante dei dipendenti.

Natale, peraltro, fu al centro di polemiche perché divenne portavoce della Boldini dopo non essere stato eletto alle politiche del 2013 per Sel, il che provocò malumori e critiche.

La Rai è un po’ il pallino della pasionaria rossa che ora sta facendo fuoco e fiamme per contestare la nomina di Marcello Foa a Presidente della azienda pubblica, con motivazioni di scarsissima rilevanza professionale, ma ricche di succhi avvelenati dall’ideologia sul sovranismo e sul nazionalismo.

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