A- A+
Politica
Lazio: Pirozzi si dimette da sindaco, "ma non abbandono Amatrice"

Sergio Pirozzi si dimette da sindaco di Amatrice: c'e' incompatibilita' tra il ruolo di primo cittadino e quello di consigliere regionale, a cui e' stato chiamato dopo il voto del 4 marzo. La gestione amministrativa del Comune devastato dal terremoto del 24 agosto 2016 passa nelle mani del vice sindaco Filippo Palombini. Per Pirozzi si tratta di una scelta sofferta, sottolineando in una lettera alla comunita' di Amatrice che il suo non e' comunque un 'abbandono'. "Era il 4 maggio del 2009 (esattamente 9 anni fa) - scrive Pirozzi - quando decisi, spinto da un gruppo di "amici", a candidarmi alla carica di sindaco del 'mio' borgo. Abbandonai il mondo professionistico del calcio, le mie ambizioni personali, per dedicarmi alla 'nostra' Amatrice.

Oggi, a nove anni di distanza, e' il mio ultimo giorno da sindaco" perche' una norma vieta il doppio incarico sindaco-Regione. "Una norma, si' una norma, che seppur discutibile, la dice pero' lunga su qual e' l'ente territoriale che incide in maniera diretta e decisiva sulla "vita" dei comuni. Immaginate poi quanto possa incidere oggi che il nostro borgo non c'e' piu'. Dovete pero' sapere che questa norma invece non e' applicabile per chi viene eletto in Parlamento. E' pacifico che gia' questa diversita' normativa basti a comprendere le motivazioni che mi hanno spinto a candidarmi in Regione. Quante volte abbiamo manifestato per difendere il "nostro" ospedale, quante volte abbiamo chiesto "pari dignita'", quante volte abbiamo urlato e difeso il nostro sacrosanto diritto di vivere, come dico spesso, "ai confini dell'Impero Romano"? Tante, troppe, ed erano sempre rivolte allo stesso interlocutore: la Regione Lazio".

"Lo abbiamo fatto in tempo di "pace" - aggiunge Pirozzi - e oggi che siamo, purtroppo, in "guerra", la Regione decide in toto tempi, modi, finanziamenti del post-terremoto. Un terremoto che ha distrutto vite, il nostro borgo e quel senso di comunita' che ci rendeva "unici" e ci faceva sentire "invincibili". Niente sara' piu' come prima, lo so, anche la mia vita e' cambiata profondamente". "Ho fatto le mie scelte, ascoltando il cuore, mettendo davanti a tutto la mia Amatrice".

Dalla tragedia del 24 agosto "vedo quotidianamente postare sui social immagini dell'Amatrice passata, commenti struggenti, ed allora penso al tanto lavoro che aveva permesso al nostro borgo di diventare uno dei piu' belli d'Italia. In questi anni da sindaco, grazie a dei collaboratori straordinari (amici innanzitutto), avevo costruito una Amatrice da favola. Poi dal 24 agosto tutto e' cambiato. Voglio pero' rivendicare lo straordinario lavoro svolto nel post-terremoto. Anche se alcune cose ancora oggi non si vedono, per la prima volta nella storia, purtroppo ricorrente, dei terremoti, abbiamo visto riconoscere il 100% del danno subito sia ai proprietari di prima casa che di seconda casa (a L'Aquila non e' stato cosi'). Il finanziamento del mondo commerciale (anche se integrato dal fondo di solidarieta' del Comune). Il riconoscimento della zona franca urbana speciale. Per la prima volta non si parla di sospensione delle tasse ma di esenzione delle stesse e l'estensione della misura anche ai contributi previdenziali (anche se ancora bisognera' chiarire le posizioni dei titolari delle Sas e delle Snc)".

Pirozzi dice anche che "nulla si ottiene per caso. Penso poi alle ingenti risorse finanziarie del mondo della solidarieta', fatte confluire nel conto corrente del nostro istituto scolastico, fondo che ha permesso ai nostri studenti di conoscere il "mondo", ed accrescere il proprio bagaglio culturale e sociale. La scuola, si' la scuola, quel luogo fondamentale per la crescita dei nostri figli che il 13 settembre del 2016 era gia' pronta. Non dimentichero' mai l'incontro notturno, era il 28 agosto, con gli amici della Protezione Civile del Trentino per pianificare e realizzare una missione apparentemente impossibile: una scuola provvisoria ma "pronta", che il prossimo settembre sara' sostituita dalla definitiva. Un luogo, una casa della cultura e della socialita' dove il "nostro futuro" (i giovani) avra' solo il meglio. A tal proposito, come dimenticare il lungo viaggio fatto fino a Toronto (circa un anno fa) per ringraziare Sergio Marchionne per la generosita' della Ferrari (7 milioni di dollari donati per la nostra scuola)".

Il sindaco dimissionario sottolinea quindi "avevo capito che il mondo della solidarieta' vedeva Amatrice e il suo sindaco come un simbolo. Diventare un simbolo, senza assolutamente volerlo, e' un impegno enorme, un lavoro sfiancante, ma che mi ha dato la possibilita' di conoscere persone straordinarie e contemporaneamente affogare le delusioni avute per i comportamenti egoistici di una piccola parte della comunita' amatriciana. Ed ecco allora che il mondo della solidarieta' ha permesso all'amministrazione da me guidata di emanare una serie di regolamenti che hanno reso possibile alla nostra terra di continuare a vivere, sia economicamente che socialmente. Quella socialita' che dovra' essere il motore per poter far ripartire la "macchina Amatrice". Penso allora al Palazzetto dello Sport, al campo da calcio, alle strutture aggregative realizzate nelle aree SAE, ai parchi, agli impianti sportivi a Collemagrone e nelle frazioni (Scai e prossimamente Sommati e Cornillo Nuovo), al cinema teatro, alla Casa della Montagna, al nuovo centro giovanile e tanto altro ancora". Pirozzi rivendica "con forza" la scelta di non aver sacrificato luoghi e spazi per realizzare costruzioni che non fossero quelle originarie.

"Tutto questo non e' accaduto per caso, lo ripetero' all'infinito. Come sindaco sapevo, in cuor mio, che avevo ottenuto il massimo. Era pero' necessario per non far morire definitivamente Amatrice, che oggi e' in vita solo grazie al defibrillatore della solidarieta', alzare l'asticella, cercare nuove vie. Era necessario quindi andare in Regione. Forte di un consenso straordinario, ottenuto senza l'appoggio di nessun partito politico, di ben 152.000 voti, andro' innanzitutto a segnalare i disagi ancora vivi del terremoto e cerchero' di rappresentare degnamente tutti quegli amici che non ci sono piu' e che tante volte avevano manifestato contro la Regione Lazio per chiedere pari dignita'".

Per questo "il mio non e' un abbandono, ma un ulteriore atto di amore verso la mia terra. Restero' per sempre ad Amatrice, con la mente e con il cuore, soprattutto per difendere, vivendola, il diritto di "vita" delle terre "marginali e periferiche" di tutto il Lazio e anche d'Italia. Saro' sempre accanto alla "mia" squadra di amministratori-amici e soprattutto al mio amico Filippo Palombini che mi sostituira' in quest'ultimo anno di mandato". Pirozzi auspica quindi che la tragedia del terremoto "ci aiuti a capire che la vita e' un dare e avere ed e' per questo motivo che sulle macerie del cinema teatro Garibaldi realizzeremo, grazie al sostegno indispensabile della Croce Rossa Italiana, con un accordo siglato oggi, la Casa della Memoria della Solidarieta'" e che "una comunita' per avere un futuro deve ripartire dalla memoria, appunto la memoria della solidarieta'".

Tags:
regione laziopirozziamatrice"





in evidenza
Iran, ecco Raisi prima dell'incidente fatale in elicottero: le foto del leader e del suo entourage

Ultimi scatti prima dello schianto

Iran, ecco Raisi prima dell'incidente fatale in elicottero: le foto del leader e del suo entourage


in vetrina
Covid, "Il ruggito della pecora nera". Anteprima: libro di Maria Rita Gismondo

Covid, "Il ruggito della pecora nera". Anteprima: libro di Maria Rita Gismondo


motori
Alfa Romeo presenta il nuovo store online

Alfa Romeo presenta il nuovo store online

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.