Lega: "Attuare il piano industriale. O Salini lasci la Rai a qualcun altro" - Affaritaliani.it

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Lega: "Attuare il piano industriale. O Salini lasci la Rai a qualcun altro"

Alberto Maggi

Nomine, Massimiliano Capitanio (segretario della Vigilanza Rai) ad Affaritaliani.it

"Prendiamo atto che l'amministratore delegato ha voluto fare di testa sua. Ha agito da solo e insieme a pochi altri rispondendo a quelle logiche di partito che ha sempre affermato di voler rifuggire". Massimiliano Capitanio, deputato della Lega e segretario della Commissione di Vigilanza Rai, intervistato da Affaritaliani.it, commenta le nomine Rai decise oggi dall'amministratore delegato Fabrizio Salini. "Probabilmente - spiega il parlamentare del Carroccio - questo atto rappresenta il testamento editoriale di Salini, prima di lasciar naufragare il piano industriale a cui, evidentemente, dimostra di non credere più".

La Lega chiede le dimissioni di Salini? "Se in poche settimane dimostrasse di non essere in grado di attuare il piano industriale per cui sono stati spesi milioni e milioni di euro, e che al momento sembra l'ultima delle sue priorità, farebbe bene a lasciare l'azienda a qualcun altro", risponde Capitanio.

Su Teresa De Santis, sostituita alla direzione di RaiUno con Stefano Coletta, l'esponente del Carroccio afferma: "Quella della De Santis era stata una scelta femminile e tecnica di grande competenza ed è stata sacrificata per fare spazio alla più vecchia politica del renzismo occupazionista. Senza nemmeno guardare i risultati ottimi della rete". Forse per l'a.d. De Santis era troppo 'salviniana'? "E' un'affermazione che rinfacciamo e contestiamo e, tra virgolette, siamo contenti per come siano andate le cose finora. Infatti De Santis ha sempre lavorato di testa sua, facendoci spesso anche arrabbiare".

La Lega vede un conflitto di interessi nell'operato di Salini? "Questo lo vedremo eventualmente più avanti, per ora c'è solo una sottomissione totale alla politica. E non parlo solo di Renzi. C'è infatti qualcun altro, e non faccio nomi, che ha giocato la sua partita". A chi si riferisce? "Non è il momento di fare nomi, ma qualcun altro ha giocato la sua partita", conclude Capitanio.