Lega Lecce, “Segre nonnetta mai eletta”. Dirigente si dimette, “Mi scuso” - Affaritaliani.it

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Lega Lecce, “Segre nonnetta mai eletta”. Dirigente si dimette, “Mi scuso”

Commissione Segre, monta la polemica e la Lega si spacca a Lecce

È polemica per le dichiarazioni del segretario cittadino di Lecce della lega Nord, Riccardo Rodelli, a commento dell'astensione del centrodestra e del suo partito al Senato sulla Commissione Segre, l'organismo parlamentare per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza. Rodelli ha definito Liliana Segre, che aveva proposto di istituire la commissione, una "nonnetta mai eletta", una "Mrs Doublfire di Palazzo Madama", una "vecchietta ben educata reduce dai campi di concentramento" e ancora attrice "del ricatto", "dell'estorsione perfetta: l'internamento di Matteo Salvini in un solitario campo di concentramento, dove attenti agli altri, molti potrebbero andare a fargli compagnia per un commento su Facebook".

Parole che hanno scatenato dure reazioni nel mondo politico e che si sono ritorte sullo stesso Rodelli, poi dimessosi dalla sua carica di segretario cittadino della Lega, dopo essere finito sotto attacco. Una decisione poi confermata dallo stesso interessato. Rodelli, di professione avvocato, ha proseguito la sua chiosa sulla Commissione Segre in questi termini: "Le rivoluzioni si inaugurano con le nuove parole, le dittature con l'abrogazione, la proibizione, la mutazione delle parole. Ovvio che corra ai rimedi, ovviamente ammantati dei più santi e venerabili principi provvisori che contraddistinguono la loro etica imputridita di doppiopesismo e doppia e magari tripla morale. Usando come avanguardia e maschera un personaggio che non possa essere attaccato: una vecchietta ben educata, reduce dai campi di concentramento, mai eletta. La Mrs. Doubtfire di Palazzo Madama. Ed ecco servito il ricatto - ha proseguito Rodelli - l'estorsione perfetta. L'avvertimento minaccioso e sinistro col quale ti tapperanno la bocca: perché non puoi dire più niente, devi chinare la testa, tacere, accettare di bere sino in fondo il calice dell'amarezza", ha sostenuto Rodelli. "La commissione Segre, nel suo piccolo è una trappola proprio perché vuole accomunare gli antisemiti (non mi risulta che la comunità ebraica sia vittima di forme di violenza in Italia) - ha inoltre affermato Riccardo Rodelli - con chi invece vuole manifestare un proprio pensiero che viene considerato politicamente scorretto, sol perché contrario alla dittatura del politicamente corretto".

Immediate sono giunte le reazioni, a cominciare dalla presa di distanza di Luca Russo, esponente della Lega leccese: "Sulla questione Segre e sulle polemiche relative ad un recente intervento sulla stampa della segreteria cittadina di Lecce, della Lega, rivendico una mia autonomia di pensiero rispetto a temi così complessi e delicati, di una portata storica e sociologica complessissima. Auspico un vero dibattito su questi temi, scevro da posizionamenti politici. Auspico altresì che la nostra area possa far esprimere intellettuali qualificati, ripeto, su temi ipercomplessi". Pierpaolo Patti, capogruppo di Lecce Città Pubblica, ha così commentato la vicenda: "Considero gravissime le affermazioni del segretario cittadino della Lega Nord a Lecce, che in un suo delirante intervento su una testata online definisce Liliana Segre 'una vecchietta ben educata, reduce dai campi di concentramento', la 'mrs Dubtfire di Palazzo Madama, apostrofandola come 'nonnetta'.

Appellativi ingiustificabili, perché espressi nei confronti di una senatrice a vita, nominata dal presidente Mattarella a testimonianza della tragica esperienza degli ebrei italiani, discriminati dal regime fascista, poi deportati e assassinati a migliaia nei campi di sterminio nazisti". Il chiarimento dello stesso Rodelli non ha placato, tuttavia, gli animi. "Chi ha vissuto la tragedia dei campi di concentramento e dell’olocausto, merita incondizionato rispetto e difesa", ha sostenuto il dimissionario segretario cittadino della Lega. E ancora: "Ciò che contesto è aver accostato all'immane tragedia della Shoah, vicende invece opinabili e sulle quali c’è un dibattito politico aperto, come la regolamentazione dei flussi migratori e il contrasto della tratta degli esseri umani. Riconosco al contempo di aver utilizzato una ironia non appropriata nei confronti della senatrice Segre, parole che in queste ore si stanno prestando a erronee semplificazioni di cui mi scuso personalmente con lei e con chi ha vissuto l'orrore disumano dei campi di concentramento".

Gianni De Blasi, coordinatore provinciale di Lecce del partito di Matteo Salvini, prendendo atto delle dimissioni ha spiegato: "A Rodelli riconosco di essersi assunto per intero la responsabilità di quanto detto sulla senatrice Liliana Segre. Ha chiarito di aver espresso quelle parole esclusivamente a titolo personale e non nelle vesti di responsabile del nostro partito. Per quanto mi riguarda, ritengo che le parole debbano avere sempre un senso e un peso. E che, pur nella durezza dello scontro politico, non si debba mai travalicare il limite. A maggior ragione nei confronti di chi ha vissuto sulla propria pelle le atrocità dell'Olocausto . Da coordinatore provinciale della Lega, a partire da oggi assumo personalmente la responsabilità della segreteria cittadina a Lecce. E, come primo atto, procedo all’azzeramento di tutte le deleghe che, appena qualche mese fa, erano state assegnate nel capoluogo salentino”