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Politica
Lega, Salvini archivia la Lega Nord. Ma la vecchia guardia è in rivolta

Matteo Salvini non smentisce la svolta che potrebbe modificare radicalmente il Carroccio dopo il referendum del 4 dicembre. "Il dibattito sul nome è surreale. Noi siamo e rimaniamo la Lega, ha affermato. Aggiungendo: "Quando Bossi ci portò sul Po, e io c'ero, avevamo la nostra moneta e gli Stati difendevano i confini, mentre, oggi, tre quarti delle scelte arrivano da Bruxelles, non esiste autodeterminazione se non torniamo prima a controllare i nostri confini e la nostra economia. Andiamo avanti fino al 4 dicembre in apnea, guardiamo avanti come una testuggine, come gli spartani, poi parliamo di alleanze e altro", ha concluso Salvini. Traduzione: fino all'apertura delle urne il dibattito è congelato (ma non smentito) e dopo il voto, qualora dovesse davvero trionfare il no come dicono tutti i sondaggi, scatterebbe la rivoluzione con il congresso straordinario a gennaio del prossimo anno. Cambiamento dello Statuto all'ordine del giorno, con la modifica dell'articolo 1 e l'abolizione della dicitura 'per l'indipendenza della Padania', e - quasi certamente - trasformazione di nome e simbolo da Lega Nord semplicemente a Lega.

Un modo anche per potersi presentare con lo stesso emblema da Sondrio a Palermo visto gli scarsi risultati ottenuti finora dal movimento NoiConSalvini, nato proprio per portare il Carroccio da Roma in giù. E' evidente, però, che non tutti accetteranno la svolta del segretario federale. Sicuramente al fianco di Salvini ci saranno il potentissimo Giancarlo Giorgetti, i capigruppo Massimiliano Fedriga e Gianmarco Centinaio, Roberto Calderoli e tutte i nuovi dirigenti di Via Bellerio. Ma la vecchia guarda indipendentista, secessionista e federalista è pronta a dare battaglia. Umberto Bossi, il primo ad attaccare il leader leghista sull'addio alla parola Nord, potrebbe trovare in Roberto Maroni e in Luca Zaia due alleati "pesanti" per cercare di frenare i cambiamenti allo statuto e al simbolo. Nessuno vuole parlare di scissioni, ma se davvero Salvini dovesse andare in prospettiva verso una federazione o addirittura un partito unico con i "centralisti" di Fratelli d'Italia allora sì che la fronda interna Bossi-Maroni-Zaia potrebbe diventare un problema serio per l'integrità della Lega (a breve non più Lega Nord).

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